Alla ripresa del campionato dopo le festività natalizie il Verona ha battuto in un colpo solo due avversari. Sì perchè, oltre a quello sportivo sul campo - nella fattispecie lo Spezia - i gialloblù di Igor Tudor hanno dovuto, come del resto altre squadre di serie A, fare giocoforza i conti anche con una nuova emergenza Covid. Il tecnico scaligero, infatti, si è visto costretto a fare a meno di ben dieci giocatori anche se - bisogna dirlo - è stato in parte aiutato dalla buona sorte visto che di questi solo due - Montipò Faraoni - facevano parte della cosiddetta schiera dei titolari inamovibili. 

Ciò nonostante, la vittoria in terra ligure, ottenuta contro una formazione sulla carta qualitativamente inferiore, ci ha fatto vedere un Verona in ottima condizione psicofisica, che ha confermato i segnali positivi già emersi nel match pareggiato contro la Fiorentina prima della sosta. Contro la formazione di Thiago Motta è toccato questa volta a Gianluca Caprari salire in cattedra. L'ex attaccante della Sampdoria ha disputato una prestazione maiuscola,  condita da numeri d'alta scuola e impreziosita dalle due reti che sono valse la vittoria finale. Ironia della sorte, anche lo scorso anno il Verona era uscito vittorioso da La Spezia, sempre alla ripresa del campionato, con una fantastica rete in rovesciata messa a segno da Mattia Zaccagni, giusto l'uomo del quale Caprari è stato chiamato in riva all'Adige per raccoglierne l'eredità, confermando, laddove ce ne fosse bisogno, la grande lungimiranza al riguardo di Toni D'Amico. 

L'unico "neo" del successo ottenuto contro la formazione spezzina è quello di aver festeggiato la millesima partita in serie A dell'Hellas con la terza maglia, una divisa di color verde che poco si sposa con i colori gialloblù. Qualche tifoso, forse non a torto, si è lamentato, ma il calcio di oggi è anche questo.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 gennaio 2022 alle 19:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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