Nell’attuale stagione del Verona la prima pagina di copertina spetta senza ombra di dubbio a Ivan Juric. Accolto al suo arrivo in riva all’Adige con esagerato scetticismo da tifosi e addetti ai lavori, l’ex tecnico del Genoa ha saputo sovvertire ogni pronostico tanto da attirare verso di sé l’attenzione anche di club più blasonati.  Come lui stesso ha affermato con grande soddisfazione al termine del  match con il Lecce: «Dopo due anni molto difficili, ora mi godo questo momento in cui tutto gira finalmente per il verso giusto».

Il suo attuale momento felice, tuttavia, parte da lontano ovvero dal rapporto quasi “viscerale” che lo lega a Giampiero Gasperini, attuale tecnico dell’Atalanta. I due si conoscono da molto tempo. Juric, infatti, è stato prima di tutto suo giocatore nel Crotone e nel Genoa e successivamente, una volta appese le cosiddette scarpe al chiodo, ne è diventato fido assistente durante le esperienze sulle panchine dello stesso Genoa, di Inter e Palermo. Interpellato più volte sul tema il tecnico gialloblù non ha mai nascosto di ispirarsi al suo principale “mentore” e di aver cercato di carpirne, per quanto possibile, i più importanti segreti. Fin dalla sua prima avventura da capo allenatore in serie C a Mantova, l’attuale mister scaligero ha subito improntato il suo lavoro su principi come aggressività, intensità, determinazione, corsa e resistenza, marchi di fabbrica di “gasperiniana” memoria sui quali impiantare la propria idea di gioco. Anche nel modulo i due si assomigliano molto, se non altro per le due linee di difesa e centrocampo, rispettivamente a 3 e a 4. L’unica differenza riguarda il settore offensivo dove Juric, a differenza di Gasperini che ha sempre optato per i tre attaccanti, ha intrapreso la strada dell’unica punta supportata da due trequartisti. La scelta in questione è anche, e soprattutto, frutto delle caratteristiche degli uomini a disposizione, tuttavia in entrambi i casi il risultato finale  è sicuramente apprezzabile e degno di nota.

Giampiero Gasperini non se ne abbia a male ma la formazione gialloblù sotto il piano dell’identità e dell’approccio alla gara non ha nulla da invidiare alla formazione atalantina. Certamente la qualità delle forze in campo fa la differenza ma il paragone non pare per nulla irriverente. In buona sostanza Juric ha cercato di riprendere al meglio gli ingredienti base cercando di aggiungere il proprio personale contributo, ottenendo un prodotto finito di ottima qualità. Un antico detto, mai fuori moda, ricorda che in molte situazioni “’l’allievo supera il maestro”. In questo momento la cosa può apparire ai più prematura o decisamente avventata, tuttavia cosa ci possa riservare il futuro a nessuno è dato a sapersi.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 29 gennaio 2020 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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