Il Verona non è riuscito nemmeno questa volta a sfatare il tabù di San Siro - dove non ha mai vinto - ma torna a casa con una sconfitta maturata al termine di un incontro dove solo nel secondo tempo i gialloblù, seppur a sprazzi, sono riusciti a imporre il loro gioco. Il primo tempo giocato dagli uomini di Tudor è stato probabilmente uno dei più brutti della sua gestione, con una squadra letteralmente in balia degli avversari, incapace di opporre la benché minima resistenza. Meglio è andata nella ripresa, anche perché la formazione di Inzaghi ha abbassato il ritmo forsennato del primo tempo e si è limitata a controllare l'incontro, puntando tutto sulle ripartenze. Poco male, si tratta di una sconfitta che ci sta e che non incide minimamente sull'ottimo campionato sin qui disputato.

La cosa più grave, invece, è stata vedere i gialloblù scendere in campo senza il lutto al braccio, che doveva essere presente sulle loro braccia in memoria di Emiliano Mascetti, indimenticabile campione gialloblù scomparso pochi giorni fa. Il "fattaccio" è stato dovuto a una dimenticanza per il quale lo stesso Presidente Setti si è scusato a fine gara. Le fascette sono rimaste in albergo e sono state recuperate solo nell'intervallo. Le scuse rappresentano sicuramente una coraggiosa ammissione di responsabilità tuttavia la grave mancanza resta e lascia il segno. Si tratta di dettagli, vero, ma queste sono situazioni dove i dettagli fanno la differenza e questa volta l'hanno fatta in negativo. 

Conoscendo "Ciccio" e il suo modo di vedere il mondo del calcio e le sue innumerevoli sfaccettature, probabilmente avrebbe cercato di smorzare i toni ma la figuraccia rimane difficile da cancellare. E questo, forse, al di là di una sconfitta che ci poteva stare, non ci voleva proprio. "Ciccio" non lo meritava.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 10 aprile 2022 alle 10:30
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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