Anche se è arrivata una sconfitta il Verona torna a casa da San Siro con qualche segnale positivo. Nonostante il gol subito a freddo, i gialloblù sono riusciti a rimanere aggrappati alla partita, senza correre particolari rischi di subire il raddoppio, e cercando fino all'ultimo di raggiungere un insperato pareggio. Certo i nerazzurri, dopo il vantaggio acquisito, hanno dato l'idea di non voler più di tanto spingere sull'acceleratore. Un atteggiamento, questo, dettato dalla consapevolezza, se vogliamo, di disporre di un organico di qualità superiore in grado di cambiare in qualsiasi momento l'inerzia dell'incontro, ma anche dalla necessità di gestire le forze psico-fisiche, in vista della finale di Supercoppa contro il Milan. 

Questo connubio di situazioni ha sicuramente aiutato la squadra di Zaffaroni che ha mostrato una buona solidità a livello difensivo e, supportata anche da una condizione atletica finalmente soddisfacente, ha coltivato il sogno di poter pareggiare. È in attacco, però, che arrivano le solite dolenti note. Djuric, lasciato troppo solo, non ha avuto occasioni di rendersi pericoloso tanto che l'unica azione da gol è arrivata su un tiro scagliato da fuori area dal giovane Sulemana, subentrato a metà ripresa al posto di uno spento Kallon. Visto anche l'atteggiamento quasi rinunciatario e attendista dei nerazzurri, valeva la pena provarci con maggior convinzione, non solo inserendo un attaccante ma anche modificando leggermente il modulo, scegliendo di attaccare con due punte e un trequartista. Peccato non averlo fatto. 

Tuttavia bisogna guardare avanti. Archiviata la sconfitta, lo sguardo è rivolto alla sfida di sabato contro il Lecce, dove i tre punti sono quasi un obbligo. Non sarà certo facile, i pugliesi sono in ottima forma e hanno appena bloccato sul pari il Milan. Se si vuole tentare la rimonta salvezza, però, non esistono altre strade. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 16 gennaio 2023 alle 19:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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