Il divorzio anticipato era nell'aria da alcune settimane. Ivan Juric, il prossimo anno non sarà più l'allenatore del Verona perché ha deciso di accettare la proposta del Torino. Manca ancora l'ufficialità ma si tratta di un puro dettaglio. È, infatti, solo una questione temporale perché il tecnico deve prima procedere con la rescissione del contratto che lo legava al club gialloblù anche per i prossimi due anni. 

Alla base della scelta sembrano non esserci i soldi ma solo l'ambizione e i progetti. Per tentare di trattenerlo, infatti, Maurizio Setti ha provato a mettere sul piatto un'offerta quasi pari a quella granata, con annesso prolungamento del contratto ma a spuntarla alla fine è stata la presenza all'interno della proposta di Cairo di un preciso progetto di crescita, diverso dal semplice obiettivo della salvezza, da raggiungere magari con una squadra completamente rinnovata rispetto al campionato appena concluso. 

Dire se Juric ha fatto bene o male ad accettare la proposta del Toro a questo punto conta poco o nulla. Piuttosto, ma non è una novità, è curioso vedere le critiche di chi lo ha osannato per settimane dopo magari aver manifestato più di una perplessità al suo arrivo in riva all'Adige. Ma la coerenza, si sa, non è di questo mondo, figuriamoci nel calcio.

Ora la priorità è quella di voltare pagine e identificare quanto prima un sostituto. Il casting è già iniziato, i nomi che circolano - più o meno supportati da valide fondamenta - sono già molti. Se la palla era prima in mano a Juric, adesso è in mano a Setti D'Amico che sono chiamati a trovare in tempi rapidi una rapida e valida - si spera - soluzione. L'impresa non è impossibile ma tutt'altro che facile. 

 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 26 maggio 2021 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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