Quando le cose non vanno per il verso giusto a pagare per primo è sempre l'allenatore. Nel mondo del calcio funziona così da sempre, prendere o lasciare. Il rovescio della medaglia, però, è che i cambiamenti, provocati con l'intento di scuotere l'ambiente e invertire un trend negativo, capita che talvolta, per non dire spesso, non producano l'effetto considerato. Fortunatamente, però, capita anche l'esatto contrario ovvero che la decisione si riveli quella giusta. 

In questo momento le due facce della medaglia più attuali che mai sono Mazzarri e Tudor, entrambi subentrati sulla panchine di Cagliari Verona, rispettivamente al posto di Semplici Di Francesco. Mentre in Sardegna iniziano già a ripensare alla scelta fatta non è così in riva all'Adige dove la mossa operata dalla società ha risollevato l'ambiente nel giro di poche settimane. 

Riprendendo in mano lo spartito disegnato nei due anni precedenti da Ivan Juric, e seguito solo parzialmente da Eusebio Di Francesco, l'ex tecnico dell'Udinese ha saputo toccare le corde giuste dei propri giocatori, che hanno subito ritrovato quell'identità che sembrava improvvisamente svanita. I risultati, perché quelli alla fine contano, sono sotto gli occhi di tutti. In quattro partite sono arrivati otto punti che hanno dato un aspetto decisamente diverso alla classifica che ora, prima della sosta, assume finalmente una fisionomia completamente diversa. 

Certo, di lavoro da fare ne rimane ancora molto. Lo ha ammesso anche lo stesso Tudor mostrando un'onestà intellettuale diventata quasi merce rara per il mondo del calcio. Perché se la manovra offensiva, grazie anche alla presenza di tre pezzi da novanta come Kalinić, Simeone Lasagna, ha restituito importanti segnali positivi (l'attacco gialloblù è il quarto del campionato ndr)  qualche punto di evidente attenzione rimane vivo sulla fase difensiva che ancora non funziona come dovrebbe. Anche domenica contro lo Spezia, infatti, al di là del rotondo 4-0 finale, sono state decisamente troppe le conclusioni concesse agli avversari. Per fortuna ci ha pensato Montipò ma questa non può e non deve diventare una pericolosa costante. 

Il bilancio, comunque, è assolutamente positivo ed è esattamente ciò che voleva la società, una volta presa la decisione di cambiare la guida tecnica. E se il buongiorno si vede dal mattino...

Sezione: Editoriale / Data: Mar 05 ottobre 2021 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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