Dopo la decennale epopea di Bagnoli e il regno di Mandorlini il popolo gialloblù ha trovato il suo nuovo condottiero. Parliamo naturalmente di Ivan Juric, che il popolo scaligero ha eletto plebiscitariamente a nuovo idolo e leader. Giunto a Verona accolto da ogni più scellerato scetticismo – figlio in particolare del suo passato genoano “condito” da qualche esonero di troppo – il tecnico di Spalato ha saputo conquistarsi l’affetto e la stima di società e tifosi tanto che tutti ne invocano ora a gran voce l'immediata riconferma.

Cresciuto all’ombra di Gasperini, del quale è stato giocatore prima e vice allenatore poi, ha portato in riva all’Adige le idee di gioco del tecnico atalantino con dei risultati che sono oggi sotto gli occhi di tutti. Gasperini è diventato per Juric quasi una “musa ispiratrice” tanto che ne parla in questo momento come uno dei migliori allenatori in circolazione – in quanto alle sua nuova nuova proposta di calcio  – secondo solo a gente come Jurgen Klopp o Pep  Guardiola.

Nella partita con l’Inter il connubio sempre più forte con i colori gialloblù ha toccato il suo apice quando lo stesso tecnico scaligero, rispondendo alle accuse, in buona parte gratuite, rivolte a lui da Antonio Conte, ha tuonato «Porta rispetto, perché questa è casa mia!».  Grazie alle porte chiuse – uno dei pochi vantaggi che questa abnorme formula offre – la frase si è sentita in tribuna stampa ma, soprattutto in televisione. Se c’era forse bisogno di un segnale che mettesse l’imprimatur sul legame formatosi tra tecnico e città, quanto udito vale più che una firma sulla pietra.

Ora il compito più arduo spetta alla società ovvero ottenere la firma sul prolungamento del contratto. Il nuovo progetto gialloblù ha tutte le carte in regola per proseguire. La condizione sine qua non - impossibile pensare il contrario - è la conferma del tecnico. Verona ha trovato il suo nuovo leader. 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 10 luglio 2020 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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