Le prime due partite viste contro Sassuolo Inter ci dicono che il Verona può diventare una buona squadra, in grado di conquistare la salvezza. Lavoro da fare, però, ce n'è ancora molto, margini di miglioramento pure. Contro neroverdi e nerazzurri, infatti, nonostante due buone prestazioni, almeno in parte, sono purtroppo arrivate altrettante cocenti sconfitte. In entrambe le occasioni la squadra di Di Francesco ha ben impressionato nella prima frazione, evidenziando una netta inversione di tendenza nei secondi tempi. C'è, però, un filo conduttore che lega l'una all'altra le due partite, ovvero una fase difensiva che ha mostrato più volte il fianco. Sei reti incassate in due partite, per di più in casa, sono infatti un dato tutt'altro che trascurabile. Sui gol, peraltro, senza nulla togliere agli autori, pesano come macigni alcune ingenuità e disattenzioni difensive. 

La solidità della retroguardia rappresenta da sempre uno dei principali cardini su quali si basa l'organizzazione tecnico-tattica di una squadra. Si tratta di un aspetto da riportare al più presto nei binari della normalità per non trovarsi davanti a brutte sorprese. Nel caso dei gialloblù, inoltre, l'insufficiente solidità difensiva è stata accompagnata anche da una ancora bassa capacità realizzativa nonostante la buona mole di occasioni da gol create. In buona sostanza abbiamo visto un Verona ancora bello a metà, con sprazzi di bel gioco ma con una difesa e un attacco ancora distanti da uno standard ottimale. 

La sosta per gli impegni delle Nazionali, anche se "toglie di mezzo qualche giocatore",  giunge quindi a puntino. Il compito di Di Francesco è ora quello di trovare la soluzione in tempi brevi. Riprendere tra due settimane ancora con il piede sbagliato è una cosa che nell'ambiente gialloblù nessuno si augura. I complimenti fanno sempre piacere ma ora servono i punti. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 agosto 2021 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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