La prima vittoria stagionale del Verona porta alla luce un dato di grande importanza: l'età media dei gialloblù scesi in campo domenica contro i blucerchiati era la più bassa del campionato di serie A fin qui disputato, 25 anni. Nel dopo partita, Cioffi, interrogato sul tema ha parlato molto chiaro: "Non mi interessa la carta d'identità, gioca chi mi dimostra di avere fame". Parole se vogliamo sfidanti che, però, hanno ottenuto dal campo la risposta che lo stesso tecnico gialloblù si aspettava: il Verona può contare sui propri giovani. 

Su Coppola Terracciano, si sono spese già parole di meritato elogio mentre le sorprese di domenica arrivano da Doig Hien. Il giovane scozzese, dopo i buoni segnali fatti vedere nelle due prime uscite dove aveva disputato pochi scampoli di match, ha letteralmente sparigliato le carte dello spartito tattico di Giampaolo. Padrone incontrastato della fascia sinistra, ha fatto il bello e il cattivo tempo, segnando il gol della vittoria e andando molto vicino alla doppietta personale in almeno due occasioni. Il centrale svedese, non gli è stato comunque da meno. Prima centrale e poi a destra del terzetto difensivo, ha lottato con caparbietà, usando fisico e anticipo, dimostrandosi un muro quasi invalicabile. Se a questi quattro aggiungiamo anche Kallon Ilic, veterano fino a un certo punto visto l'anno di nascita (2001 ndr), senza dimenticare Cortinovis Sulemana, possiamo dire, senza timore di essere smentiti, di essere di fronte a un serbatoio di gioventù di tutto rispetto. A Cioffi, l'arduo ma stimolante compito, di farli crescere e farli diventare con il tempo travi portanti del suo progetto tattico.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 05 settembre 2022 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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