Il famoso detto "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi" è stato questa volta disatteso. Contro i rossoneri, rimaneggiati e reduci da quattro punti nelle ultime quattro partite, i gialloblù ci hanno provato, mettendoci tanta buona volonta, ma questa volta non c'è stato nulla da fare. La squadra di Juric, forse con qualche scoria fisica e mentale di troppo, accumulata nei due precedenti incontri con Juve Benevento, si è dovuta arrendere davanti a una formazione, quella rossonera, che ha comunque dimostrato di essere superiore, anche tecnicamente, nonostante le diverse assenze, alcune di queste particolarmente importanti. 

Gli uomini di Juric sono apparsi scarichi e privi di quella intensità alla quale ci hanno sempre abituato, vero marchio di fabbrica dell'idea di gioco del tecnico croato. La squadra gialloblù nell'arco della gara non ha mai dato l'impressione di essere in grado di prendere in mano la partita, tranne che nei venti minuti finali dove, in un paio di occasioni, ha avuto la possibilità di riaprirla, ma l'attenta retroguardia rossonera ha saputo chiudere bene ogni spazio. 

Forse qualche cambio, magari anche nell'undici iniziale e non solo in corsa, viste anche le tre partite in una settimana, avrebbe potuto cambiare il corso delle cose. Il calcio, però, non è una scienza esatta e, soprattutto, non gode della cosiddetta riprova. La sconfitta, comunque, seppur difficile da digerire, non cambia di una virgola il cammino del Verona, il cui obiettivo principale rimane sempre la salvezza conquistata il prima possibile. Non manca molto, il traguardo "matematico" dista solo tre punti, quindi inutile fare drammi. Una volta conquistata quella, i gialloblù proveranno - come ha detto Juric - ha conquistare qualcosa di speciale, mettendoci il massimo impegno. Come sempre...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 08 marzo 2021 alle 14:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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