Il Verona torna da Roma con sulle spalle il fardello di una cocente sconfitta. La cosa che brucia di più, tuttavia, è quella di aver compromesso tutto con dieci minuti di pura follia. In così poco tempo, infatti, la formazione di casa ha assestato tre tremendi colpi che hanno, di fatto, cambiato inesorabilmente l'inerzia dell'incontro. Nella ripresa, complici i tre cambi con i quali Juric ha ridisegnato la formazione in campo, è arrivata la tanto attesa reazione. La rete di Colley ha alimentato le speranze di poter riaprire un match sin lì segnato ma si è trattato di un fuoco di paglia. 

Il successo giallorosso, comunque, è apparso meritato.  La Roma ha mostrato tutta la sua superiorità tecnica e, seppur priva di un giocatore come Dzeko, ha sopravanzato la formazione gialloblù sul piano del gioco e del ritmo. La chiave di lettura della partita è senza dubbio quella che squadre come quella di Juric, soprattutto di fronte a formazioni sulla carta decisamente superiori, non si possono permettere alcun calo di concentrazione. Diversamente il risultato finale altro non può essere che quello visto domenica sera. 

Trenta punti in saccoccia, già alla prima di ritorno, rappresentano un bottino considerevole che consente di guardare al futuro con sufficiente serenità. L'obiettivo della salvezza, dista oramai pochi punti, non è ancora conquistato ma rimane assolutamente raggiungibile. Messo in cassaforte quello, si potranno poi fare anche ragionamenti di altro tipo. La sconfitta dell'Olimpico può essere archiviata come un passo falso che può succedere ma che, nello stesso tempo, merita di non essere troppo sottovalutato. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 01 febbraio 2021 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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