Dopo quindici giorni di duro e intenso lavoro i gialloblù hanno lasciato le montagne di Primiero. Alcuni giorni in città prima di imboccare la strada per l’Austria, per la seconda fase della preparazione pre-campionato. Al termine di questo ciclo, tuttavia, ci sono già elementi sufficienti per poter tracciare un primo bilancio. L’attuale stato dell’arte potrebbe essere riassunto con poche parole “lavori in corso”. Effettivamente, niente di più vero.

Il gruppo partito alla volta delle Dolomiti ha già subito alcune integrazioni e altre ce ne saranno sicuramente nei giorni che ci separano dall’inizio del campionato. Senza dimenticare coloro che una volta rientrati a Verona, potrebbero vedersi costretti a fare le valigie e quelli nemmeno convocati, rimasti a Peschiera ad allenarsi in beata - si fa per dire - solitudine. La novità più importante di quest’anno è senza dubbio il modulo tattico. La svolta “epocale” riguarda la linea difensiva che dopo tanti anni - era dai tempi di Alberto Malesani che non succedeva - torna ad essere composta da tre difensori. I cambiamenti, però, non finiscono qui perchè Juric sembra propendere anche per un’unica punta supportata da due trequartisti, in alternativa al classico tridente. In mezzo due centrocampisti e due cursori abili a coprire entrambe le fasi di gioco. I principi ispiratori di questa idea di gioco sono semplici ed estremamente chiari : corsa, intensità, continua ricerca della verticalizzazione. In buona sostanza, detto della nuova scelta tattica, rimane sempre una questione di atteggiamento fisico e mentale. Senza questo ogni traguardo rischia di essere precluso.

Le tre amichevoli sin qui disputate hanno dato buone indicazioni anche se il lavoro da fare rimane molto. Lo stesso Juric non si è nascosto dietro a un dito. Oltre ad evidenziare gli ampi margini di miglioramento e le giuste aspettative in tal senso, non ha fatto segreto di aspettarsi dalla società ulteriori rinforzi. Gli arrivi in difesa di Rrahmani, Gunter e dell’esperto Bocchetti hanno alzato il tasso tecnico ed il livello di esperienza della retroguardia mentre in mezzo, nonostante l’inserimento di Veloso e Badu, manca ancora qualcosa. Non è da meno il reparto offensivo perchè diventa necessario trovare una punta da affiancare a Di Carmine - praticamente al vero esordio in serie A - e Pazzini, che viaggia verso le 36 primavere. La palla è nelle mani di Tony D’Amico che, per quanto possibile, cercherà di mettere a disposizioni di Juric un organico competitivo, accontentando le richieste dell’ex allenatore del Genoa. 

Una volta terminato il ritiro austriaco, con il turno di Coppa Italia alle porte, ne sapremo sicuramente di più. L’auspicio è quello di trovare ai nastri di partenza una formazione in grado di giocarsi con autorevolezza le proprie carte. Nessuno vuole rivivere nemmeno lontanamente le ultime due ingloriose apparizioni coincise, ahimè,  con altrettanto amare retrocessioni.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 luglio 2019 alle 10:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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