Quella di mercoledì è stata una giornata in cui la Var ha fatto la storia. Naturalmente se la ricorderanno a lungo Pep Guardiola e il suo City. Ma, a dovuta distanza per carità, in fondo anche in Italia, terra di Var dalla prima ora, è accaduto qualcosa di importante. Il via libera del consiglio federale, aspettando il sì ufficiale del board dell’Ifab, spiana la strada all’avvento della tecnologia anche in serie B per la gioia di Mauro Balata. Il presidente della Lega ne parlò anche prima della burrascosa finale playoff della scorsa stagione fra Frosinone e Palermo. La lunga marcia è ora in dirittura d’arrivo e l’accelerazione ci consentirà di battere al fotofinish la Bundesliga 2, che partirà con la Var la prossima annata. Mentre da noi il via sarà dato dalle otto partite di playoff e dalle due di playout. Nella stagione 2019-2020 si prevede poi un girone d’andata con sperimentazione per andare a regime con il girone di ritorno.

ZONA VAR «Tutti gli stadi sono pronti», è l’assicurazione che Balata ribadisce da settimane. Grazie alla mediazione di Gravina, Lega B e Aia hanno affinato la svolta.Ai blocchi di partenza ci sarà una Var con otto telecamere (ma per la finale saranno 10) rispetto al minimo di 12 della serie A. In alcuni stadi, quelli per esempio delle squadre che hanno giocato già nel campionato superiore in epoca Var, ci sarà una stanza adibita. Negli altri, invece, si comincerà da un container sul modello di quanto successe all’inizio anche in alcuni campi di serie A. Quanto alla zona Var destinata all’arbitro per vedere le immagini, è stata già trovata una soluzione in tutti gli stadi.

BENVENUTA La Var, questo non sembra in discussione, sarà la benvenuta. Balata ha più volte insistito su questo tema: il costo (che viene stimato intorno ai 6mila euro a partita) sarà in realtà un investimento dal ritorno assicurato. Un campionato reso più credibile dalla tecnologia è un salto di qualità che può rimbalzare positivamente su tutto il sistema. Alle parole del presidente della Lega B, si sono aggiunte ieri quelle di Massimo Pulcinelli, il presidente dell’Ascoli, convinto che la tecnologia aiuterà gli arbitri: «Sapranno di poter contare su una seconda occasione. La consapevolezza di poter rivedere quanto accaduto con maggiore tranquillità sarà un elemento di serenità per loro e per chi attende il giudizio». Pulcinellitorna anche a quanto accaduto all’Ascoli a La Spezia. «Penso che potendo rivedere le immagini Volpi avrebbe sanzionato nella stessa maniera l’intervento di Mora e quello di Laverone nel finale, praticamente identici. Invece ha dato il rigore solo nel primo caso».

Sezione: Rassegna / Data: Ven 19 aprile 2019 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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