Il Verona ha ripreso da dove si era fermato, confermando che la sconfitta di Genova contro la Sampdoria, patita prima dello stop, era stata semplicemente un incidente di percorso. Dopo oltre 100 giorni senza partite ufficiali, i gialloblù sono scesi in campo mostrando una concentrazione e una condizione psicofisica invidiabili.

Non è stato, invece, così per il Cagliari del neo allenatore Walter Zenga che nei primi trenta minuti ci ha capito veramente poco. La doppietta con i fiocchi di Di Carmine più una serie di occasioni da rete lasciavano presagire una partita in cassaforte già dopo nemmeno un tempo. La sceneggiatura già scritta, però, è stata cambiata in corsa da Manganiello, per l’occasione direttore di gara designato, che ha decretato in maniera decisamente affrettata l’espulsione di Borini. Il cartellino rosso mostrato all’ex Milan, infatti, ha lasciato molti dubbi in quanto l’intervento dell’attaccante gialloblù, seppur caratterizzato da un pizzico di foga agonistica, non meritava certo la massima punizione. Il Cagliari, approfittando di un momento di distrazione della retroguardia scaligera - forse l’unico della serata - ha riaperto l’incontro ma senza, tuttavia, arrivare a riequilibrare le sorti. I complimenti in questo caso vanno anche a Juric che, ancora una volta, è stato bravo interprete nella corretta lettura dei cambi.

La salvezza è quasi cosa fatta mentre sullo sfondo si intravede la possibilità di tentare un accesso all’Europa passando per la porta principale. In questo momento nulla è scontato. Lo stesso Juric, al termine dell’incontro ha commentato «Il nostro obiettivo è la salvezza. Poi, andremo avanti fino alla fine dando sempre il massimo. Per divertirci, per non regalare nulla agli altri». I tifosi gialloblù, naturalmente, inutile dirlo, sperano di divertirsi anche loro.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 21 giugno 2020 alle 19:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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