Non era certo la prestazione che il Bentegodi, tutto esaurito e agghindato a festa per celebrare gli eroi dello Scudetto di 40 anni fa, si auspicava nella partita che avrebbe potuto regalare la salvezza all'Hellas Verona. Nel primo tempo è sembrato, a tratti, di rivedere la gara persa con il Cagliari due settimane fa. Un Verona svuotato, senza cattiveria, impreciso tecnicamente. Qualcosa di meglio si è visto nella ripresa, non abbastanza per mettere il timbro sulla salvezza. La posizione privilegiata guadagnata dopo la vittoria di Udine e i tre pareggi consecutivi ha forse acceso troppo presto gli entusiasmi. In attesa della gara del Venezia, la distanza di cinque punti con due gare da giocare lascia la squadra di Zanetti moderatamente tranquilla, considerando che i gialloblù potrebbero salvarsi anche perdendo entrambe le rimanenti sfide, avendo dietro di sè quattro squadre, più il Monza già condannato, e al netto del calendario non certo abbordabile delle altre concorrenti. Sarebbe stata però questa la giornata giusta per festeggiare la salvezza, davanti ai protagonisti del Verona dell'85 e a un pubblico che nel pre partita ha fatto letteralmente tremare lo stadio. Invece c'è ancora da lottare, ancora da soffrire, come tradizione insegna. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 12 maggio 2025 alle 12:00
Autore: Nicola Sordo / Twitter: @NicolaSordo95
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