In vista del match tra Verona e Milan, abbiamo raccolto il pensiero di un doppio ex come Sergio Maddè. Cresciuto nel settore giovanile rossonero, ha esordito in serie A con la maglia del Milan a soli diciannove anni ( il 12 dicembre 1965 in occasione di un Bologna-Milan ndr) mettendo insieme oltre 40 presenze nella massima serie. Successivamente, ha trascorso sei stagioni in maglia gialloblù, dal 1973 al 1978, con 133 gettoni. In mezzo anche due anni con la maglia granata del Torino intervallati da una stagione a Mantova. Terminata la carriera di calciatore ha seguito il settore giovanile gialloblù prima di sedersi per ben due volte sulla panchina della prima squadra, sempre con ottimi risultati.

Il Verona rappresenta decisamente la sorpresa di questa stagione mentre il Milan, che sopravanza in classifica i gialloblù di soli due punti, dopo la “manita” subita a dicembre in casa dell’Atalanta, arriva da tre vittorie di fila, con in più la semifinale di Coppa Italia appena conquistata in questa settimana.

«Domenica mi aspetto una bella partita. Il Verona è sicuramente la sorpresa di quest’anno, una squadra che vende cara la pelle, in grado di dare del filo da torcere a ogni avversario. A San Siro, sono sicuro, disputerà una partita d’orgoglio, facendo valere la forza del gruppo e anche le qualità tecniche di cui dispone. Il Milan, dopo un avvio stentato, coinciso anche con il cambio di allenatore, ha ritrovato un pò di continuità che ha consentito alla squadra di acquisire maggior fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. I rossoneri, peraltro, dispongono di un organico di indubbia qualità.»

Quanto può aver influito l’arrivo di un giocatore del calibro di Ibrahimovic?

«Ibrahimovic è un giocatore molto forte. Avendo già compiuto 38 anni, si muove meno dal punto di vista quantitativo, tuttavia sa sempre rendersi molto pericoloso. Si tratta di un giocatore essenziale in grado da far da trascinatore sia in campo che nello spogliatoio. Il suo è un innesto di indubbia qualità.»

Qual’è il punto di forza, invece, della formazione gialloblù ?

« Il principale punto di forza della squadra di Juric credo siano il gruppo e l’organizzazione, senza dimenticare le ottime caratteristiche sia qualitative che tecniche dei giocatori in organico. L’allenatore, inoltre, ha dimostrato di saper fare sempre le scelte migliori in base alle caratteristiche degli avversari e dei propri calciatori. Il Verona è una squadra che gioca a calcio, veramente bella da vedere.»

Si sente sempre dire che giocare a San Siro “pesa”. Lei che ci ha giocato sia con addosso la maglia del Milan, sia da avversario cosa ci dice?

« Lo confermo, giocare a San Siro dal punto di vista emozionale è sicuramente una prova importante. Indipendentemente dai colori indossati, alla “Scala del Calcio” la maglia pesa. Per ben figurare serve sempre un'adeguata dose di personalità.»

Apriamo l’album dei ricordi. C’è un fermo immagine curioso quando con la maglia del Torino sconfisse in finale di Coppa Italia proprio il Milan, calciando quasi tutti i calci di rigore.

« Ricordo molto bene. In quella serata Cereser sbagliò il primo. Successivamente, dopo aver trasformato il mio, nessuno dei miei compagni volle andare sul dischetto - in quel campionato avevano sbagliato un pò tutti, precisa - e, quindi, mi presi l’onere di calciarli tutti. Dall’altra parte c’era un certo Gianni Rivera, tanto per non fare nomi,  ma alla fine io fui più preciso senza sbagliarne nemmeno uno.»

Il Verona nella sua storia non ha mai vinto a San Siro. Ci andò molto vicino nella stagione 1977/78. Allora un gol di capitan Mascetti e un rigore parato da Superchi non furono sufficienti perchè “Ramon” Turone trovo il pareggio quando mancavano una manciata di minuti al termine.

«Quella volta sfiorammo veramente l’impresa. Fu un campionato, peraltro, molto positivo per noi. Eravamo una squadra di “vecchietti” allenati da un grande della panchina come Ferruccio Valcareggi. Non eravamo dotati di grande dinamismo ma avevamo, come si dice, i “piedi buoni”. Comunque anche nel calcio, come nella vita, prima o dopo c’è sempre una prima volta, speriamo.»

Milan e Verona rappresentano le squadre della sua carriera. Domenica chi vince?

«Come detto prima mi auguro di vedere una bella partita. Il Milan è la squadra dove sono cresciuto e ho imparato il mestiere di calciatore. Verona rappresenta un’altra fetta importante della mia vita sportiva dove oltre al calciatore ho fatto anche l’allenatore sia delle giovanili che della prima squadra. Mi chiede per chi domenica faró il tifo ? Sicuramente per la squadra gialloblù.»

Sezione: Hanno detto... / Data: Sab 01 febbraio 2020 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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