Pierino Fanna è uno dei sei calciatori italiani ad aver vinto lo scudetto con tre squadre diverse. L’ex tornante gialloblù ne ha conquistati due con la Juventus e uno rispettivamente con Verona e Inter. E sabato Inter e Verona si troveranno di fronte a San Siro, campo dove i gialloblù non hanno mai vinto. «Quella di sabato sarà sicuramente una sfida interessante. I nerazzurri - commenta uno degli eroi dello scudetto del 1985 - hanno tutto da perdere. Sicuramente con il successo contro la Juventus si sono ringalluzziti e vorranno vincere per mantenere intatte le ambizioni di conquistare il secondo scudetto consecutivo. Sulla loro strada, però, trovano un Verona in salute, ma anche già salvo e quindi libero da pensieri particolari. La squadra di Tudor ha la mente sgombra e questo rappresenta sicuramente un punto di forza. Giocare con la testa libera è quasi sempre una garanzia di poter far bene».

L’Inter, dove Fanna giocò per quattro stagioni, dopo le prime tre con il Verona, è sempre stata la squadra in cima ai suoi desideri di calciatore. «Vero - confessa - giocare nell’Inter è sempre stato il mio sogno, fin da bambino. Quando arrivai a Milano, dopo la vittoria dello scudetto con l’Hellas, avevo grandi aspettative ma le cose non andarono come avevo sperato. L’arrivo dopo un anno di Trapattoni, con il quale c’era già stata qualche incomprensione ai tempi della Juve, portò a galla qualche ruggine. E questo, purtroppo, influì negativamente sul mio rendimento. Non fu comunque una brutta esperienza - precisa - solo fu meno bella di quello che desideravo. Del resto, comunque, nelle grandi squadre spesso succedono anche queste cose, senza dimenticare che quando vai via da un ambiente, sai cosa lasci ma non sai mai cosa ti aspetta. Alla fine le stagioni con più soddisfazioni le ho vissute a Verona dove ho trovato Bagnoli, l’unico allenatore che ha saputo capirmi veramente fino in fondo». In riva all’Adige, finita l’esperienza all’Inter, ci è anche tornato per chiudervi la carriera. «Pensavo di finire la mia carriera all’Atalanta, dove tutto era iniziato, poi quando si è prospettata l’occasione di tornare in gialloblù non ho esitato. Oggi Verona è diventata casa mia».

La vigilia di Inter-Verona è stata purtroppo turbata dalla scomparsa di Emiliano Mascetti. «Mascetti - commenta dispiaciuto - era una nostra colonna. Tutti proviamo una grande amarezza e un enorme dispiacere. Conservo il ricordo di una persona elegante che sapeva trasmettere sempre un profondo senso di tranquillità. Era sempre un importante appiglio per tutti noi. Tutti i i tifosi gli hanno sempre voluto bene, lui rappresenta la storia dell’Hellas».

Tornando alla partita, i gialloblù detengono il simpatico record di non essere mai riusciti a vincere a San Siro. «Il Verona ha sfiorato alcune volte la vittoria ma senza mai riuscirci. Successe anche ai miei tempi. Come in tutte le cose, però, c’è sempre una prima volta».

Sezione: Hanno detto... / Data: Sab 09 aprile 2022 alle 16:30
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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