In occasione del match tra Verona ed Ascoli abbiamo incontrato un doppio ex di vecchia data come Antonio Logozzo, classe ‘54.

Per lui Ascoli rappresenta l’esordio - poco più che ventenne - in serie A, prima di approdare a Verona in maglia gialloblù e scrivere una delle pagine più importanti della sua lunga carriera, fatta di oltre 400 presenze tra i professionisti.

La partita del Bentegodi vede affrontarsi due squadre con due diverse situazioni di classifica. I gialloblù sono in piena corsa per la promozione mentre i marchigiani, seppur in condizioni sufficientemente tranquille, cercano punti per mantenere le distanze dalla cosiddetta “zona calda” «Seguo sempre con attenzione tutte le squadre dove ho giocato. Credo che l’Ascoli possa conquistare tranquillamente la salvezza mentre spero che il Verona possa tornare in Serie A, un posto che merita questa meravigliosa città alla quale sono molto affezionato. Il campionato di Serie B è sempre stato un torneo molto impegnativo. L’importante è farsi trovare pronti e al posto giusto negli ultimi due mesi quando tutto si decide ».

Ascoli e Verona rappresentano due parti molto importanti della tua lunga carriera tra i professionisti. «Conservo un ricordo particolare di Ascoli in quanto in maglia bianconera, arrivato dall’Avellino, ho esordito in serie A quando avevo solo ventun’anni. La stagione si concluse con una retrocessione ma fu, comunque importante per me perchè misi insieme ben 27 presenze. A novembre della successiva, poi, dopo un Pescara- Ascoli, l’allenatore del Verona Ferruccio Valcareggi, mi volle con lui in riva all’Adige. Immaginate la mia soddisfazione nel sapere che sarei tornato a giocare in serie A. A Verona ho trascorso tre stagioni che conservo tra i ricordi più belli della mia vita di calciatore ».

Il prossimo 1 maggio sarai a Verona in occasione di un evento che vedrà ritrovarsi oltre ottanta calciatori che hanno vestito la maglia gialloblù dagli anni ‘60 agli anni '70. « Non vedo l’ora che arrivi quel giorno. Avrò l’occasione di rivedere dopo tanti anni compagni di squadra come Franco Superchi, Piergiorgio Negrisolo, Stefano Trevisanello, Livio Luppi, Arcadio Spinozzi, Franco Bergamaschi, Emiliano Mascetti, Sergio Maddè e Gianfranco Zigoni, tanto per citarne alcuni, con i quali ho condiviso tante battaglie e altrettanti bei momenti. Altri, pur non avendoci giocato insieme, li conosco per averli affrontati da avversario. Sarà per tutti una grande festa».

Un ultimo pensiero sul tuo calcio e quello di oggi « Il calcio dei miei tempi era sicuramente diverso. Tra giocatori si instaurava un rapporto di amicizia che, come vedete, dura ancora oggi a distanza di molti anni. Posso dire che noi si viveva molto di più in mezzo alla gente mentre ora sembra tutto più complicato. Tra di noi trascorrevamo molto tempo insieme fuori dal campo, aspetto che ci ha consentito di sviluppare un sincero rapporto di amicizia. Per quanto mi riguarda io, poi, sono sempre stato un giocatore senza grilli per la testa e ho sempre dimostrato sul campo un grande attaccamento alla maglia che indossavo. Vedere che ancora oggi mi ricordano con piacere nelle piazze in cui ho giocato è il mio più grande motivo di soddisfazione ».

 

Sezione: Hanno detto... / Data: Sab 16 marzo 2019 alle 12:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
vedi letture
Print