Contro l'Udinese la formazione gialloblù si è presentata in campo rivoluzionata rispetto a quella che solo pochi giorni fa aveva dominato la Lazio al 'Bentegodi'. «Non ci sono giocatori che possono reggere sempre al massimo tre partite in una settimana» ha commentato in sala stampa al termine del match Igor Tudor, spiegando i motivi delle decisioni prese riguardo all'undici da mandare in campo. La risposta sul terreno di gioco, però, è stata notevolmente inferiore alle aspettative tanto che nel primo tempo i gialloblù hanno disputato forse la peggior partita da quando l'allenatore croato è arrivato in riva all'Adige. Lo stesso Tudor, tuttavia, e di questo gli va reso giusto merito, è prontamente intervenuto ridisegnando la squadra, che si è presentata sul alla ripresa delle ostilità con ben altro piglio e atteggiamento. Al di là di un pareggio maturato su un rigore che molti hanno considerato "generoso", resta il fatto che nel secondo tempo la musica è cambiata e si è visto tutto un altro Verona.

Il turnover, in sostanza, rappresenta un'ottima soluzione quando ci si trova davanti a impegni ravvicinati però cambiare radicalmente, schierando anche giocatori in ruoli non del tutto congeniali, può rappresentare un rischio. Senza dimenticare che, almeno per quanto riguarda squadre come quella gialloblù, spesso cambiando l'ordine dei fattori il prodotto finale può non essere lo stesso. Ecco perchè la serata di Udine, risultato finale a parte, può diventare un valido insegnamento per il futuro. Errare humanum est...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 28 ottobre 2021 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
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