Quella disputata contro la Juventus può essere definita, senza timore di essere smentiti, la classica "partita perfetta". La formazione di Igor Tudor ha dominato per lunghi tratti la partita, mostrando grande capacità nella gestione dell'incontro, dove ha saputo dosare, con grande personalità, quando accelerare e quando rallentare i ritmi, soffrendo laddove necessario. La Juventus, seppur rimaneggiata, annoverava tra le sue linee fior fior di giocatori in grado di garantire, almeno sulla carta, un tasso qualitativo sicuramente maggiore di quello gialloblù. Invece, iniziative di Dybala a parte - l'unico vero fuoriclasse visto sabato sera al 'Bentegodi' - altro Veloso & c. non hanno concesso. Ecco, quindi, spiegato il motivo per il quale il successo ottenuto dall'Hellas assume un valore ancora maggiore. 

In poche settimane Igor Tudor ha saputo trovare la cosiddetta "quadra" in un gruppo che sotto Di Francesco sembrava non essere in grado di esprimere in pieno tutte le sue potenzialità. Giocatori come Caprari Simeone sono letteralmente esplosi diventando l'immagine di una squadra che ha dato l'impressione di essere in grado di giocare a viso aperto con qualunque avversario. In più c'è Baràk, sul quale purtroppo iniziano ad arrivare gli occhi di spettatori "interessati", che in questo momento rappresenta sempre più il valore aggiunto nell'economia del gioco scaligero. 

Ora la domanda è questa: dove può arrivare questo Verona? Lo scopriremo solo vivendo...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 01 novembre 2021 alle 18:00
Autore: Enrico Brigi / Twitter: @enrico_brigi
vedi letture
Print