Il Verona ha come obiettivo blindare la salvezza, la Roma quello di conquistare un posto in Europa, magari in Champions League, traguardo che è ancora alla portata dei giallorossi. Si preannuncia una partita vibrante e piena di spunti quella che andrà in scena all'Olimpico tra poche ore. Un impegno tutt'altro che facile per la squadra di Zanetti che si appresta a sfidare una delle formazioni più in forma del momento.
Per tastare meglio il periodo che sta attraversando la Roma, abbiamo intervistato Francesca Teodori, da quindici anni collaboratrice nelle intermediazioni dell'agente Diego Tavano che cura tra gli altri anche gli interessi di Edoardo Bove e Christos Mandas, e inoltre anche ormai lanciatissima nelle comunicazione romana tra radio e format Twitch.
Questo il suo pensiero in vista di Roma-Verona: "La Roma in questo momento è mentalizzata per arrivare il più lontano possibile. Quindi mi aspetto una Roma che, al netto delle defezioni che potrebbero esserci, o delle problematiche fisiche legate a Dovbyk che ha problemi fisici che ormai durano da tutto l'anno. Probabilmente giocherà Shomurodov. Ma la Roma scenderà in campo per vincere, la matematica non la condanna, possiamo essere una bella sorpresa del campionato. La Roma scenderà in campo per dominare e vincere la partita, come giustamente deve fare soprattutto in questo momento del campionato".
Ranieri ha completamente cambiato la Roma dal suo arrivo in panchina. Qual è il segreto di questo successo? "Claudio Ranieri è arrivato a Roma in un momento in cui la squadra era sulle ginocchia, non c'erano segni di ripresa, la squadra era svuotata dal punto di vista mentale e fisico. Ranieri ha riportato fiducia nei giocatori, dovevano rivedere negli occhi dell'allenatore qualcuno che gli desse la forza, qualcuno che sapesse metterli nella loro giusta posizione in campo. Quando gli dai certezze, tranquillità e gli fai da schermo, poi i giocatori ti danno quello che devono darti e anche di più. E' quello che sta facendo Ranieri che, a differenza di qualche altro allenatore. Mi viene il paragone con Ignazio Abate ex allenatore della Ternana, dato che mi occupo anche delle vicende rossoverdi. Ranieri è uno che agisce ingaggiando totalmente il gruppo. Non significa che non abbia una squadra titolare, ma con i cinque cambi, impiega quasi tutta la panchina. Questo porta entusiasmo, tensione emotiva e mentale nei giocatori che poi porta ai risultati"
Ranieri ha già detto di voler lasciare a fine stagione. Tu invece lo confermeresti o meglio virare su altri profili? "Ranieri non resterà sulla panchina della Roma, lo ha detto, lui dice la verità, non mente. Sarà un consigliere dei Friedkin per costruire una Roma competitiva per il futuro. Io sono stata sempre contraria riguardo alla sua permanenza, ci vuole rispetto per una persona che era in pensione, lo aveva detto che sarebbe tornato solo per il Cagliari e per la Roma. Questa sua romanità, attaccamento e senso di dedizione, mi fa dire che è un grande allenatore. Però Ranieri ha 74 anni, ed è giusto che le sue energie debba convogliarle in quello che è l'aspetto organizzativo. Non avrei mai voluto avere un Ranieri bis. Inoltre i secondi anni di Ranieri non sono mai stati brillantissimi. E' giusto che lui si congedi da allenatore con un risultato che per me è stratosferico a prescindere dalla classifica. Gli va fatta una statua dopo il miracolo sportivo fatto nel dopo Juric e dopo De Rossi. Per il futuro, non si rivoluzionerà la rosa. Si parla di Ancelotti e Allegri. Se prendi allenatori del genere non devi commettere l'errore fatto con Mourinho. Se prendi Ancelotti o Allegri gli devi fare la squadra. La mia paura è che questi siano solo nomi per cercare di dare una soddisfazione alla piazza ma in termini di risultati. Sui nomi giovani sono in disaccordo, l'unico che vorrei vedere in panchina è Daniele De Rossi che ha avuto tutti feedback positivi nell'intero mondo del calcio e a cui non è stato dato tempo. Non sono mai stati i Friedkin ad allontanare De Rossi, ma hanno maturato una decisione per delle lotte interne"
Parliamo della partita cosa temi del Verona? "L'Hellas sta facendo bene, Zanetti sta facendo un ottimo lavoro, hanno giovani interessanti. Come tasso tecnico non c'è paragone. Non posso dire di temere l'Hellas, l'unico aspetto che posso citare è la fisicità. Il Verona consolida poco il possesso, cerca subito la transizione in verticale, come tutte le squadre che giocano in verticale. E' una squadra con molta fisicità, un elemento che la Roma può soffrire anche se i giallorossi sono superiori in tutti i reparti"
Al contrario invece, cosa deve temere il Verona della Roma? "Direi tutto. Ad oggi la Roma è di nuovo una squadra da temere, di questo dobbiamo ringraziare principalmente Claudio Ranieri. Non gioisco dei pareggi nel derby o con le grandi squadre. Si dice che Ranieri ha vinto con le piccole e pareggiato con le grandi. Ma è in questo modo che si vincono gli scudetti. Il lavoro di Ranieri va analizzato in un anno intero. Dopo quattro giornate De Rossi esonerato, poi l'errore di prendere Juric, con Ranieri da inizio stagione adesso staremmo qui a parlare di un'altra classifica e di altri obiettivi per la Roma. Credo che il Verona debba temere tantissimi aspetti della Roma ma soprattutto la voglia che Ranieri ha rimesso nelle testa dei giocatori di vincere e di dare una soddisfazione ai tifosi, questo è l'aspetto più importante"
Quale giocatore del Verona vedresti bene nella Roma odierna e del futuro? "Nessun giocatore attualmente del Verona vedrei nella Roma. Questo anche se il Verona ha elementi che mi intrigano molto come Coppola che è 2003, Slotsager un 2006, Suslov anche, elementi validi, ottimi prospetti che ora non vedo nella Roma ma nel futuro non so. Sono ottimi prospetti sicuramente"
Corsa salvezza, il Verona ce la farà? "Credo e spero per il Verona di salvarsi, lo merita anche Zanetti che mi piace come tipologia di allenatore. L'Hellas ha tutte le carte in regola per salvarsi. Sta dando il massimo in campionato, io credo si salverà".
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