Lavorare per agevolare gli accessi agli stadi senza abolire la tessera del tifoso, ma attivando procedure più snelle secondo il percorso ipotizzato dalla task force del Viminale, di cui fanno parte anche i rappresentanti della Figc e delle Leghe professionistiche. 

Questa la strada da perseguire con forza e determinazione secondo il presidente della Figc Giancarlo Abete: Il problema non è tessera del tifoso sì o tessera no, ma semplificare gli accessi allo stadio. Non esiste una norma perfetta, perciò bisogna sempre migliorare i comportamenti, e in questo percorso il ruolo della task force delle forze dell'ordine si rivela fondamentale. C'è tanto da fare, purché si mantenga una dimensione positiva. Ci vuole grande attenzione, non bisogna abbassare la guardia”.

Nella prima parte di questa stagione gli incontri di calcio con feriti sono stati 49, contro i 39 dello stesso periodo della stagione scorsa; aumentati sia i feriti tra le forze dell'ordine (64 contro 43), che tra i civili (56 contro 37) e tra gli steward (15 contro 7); infine gli arrestati sono stati 84 (uno in più rispetto alla stagione 2012-2013) ed i denunciati 593 (contro 321 dell'anno prima). 

Dati negativi rispetto alla scorsa stagione, ma migliorativi rispetto ad un passato non molto lontano: “C'è stato un miglioramento enorme per quanto riguarda la violenza negli stadi dal 2007 – ha dichiarato il capo della Polizia Pansa - ma i dati dell'inizio di questo campionato indicano segnali negativi: ciò ci deve far scattare l'allarme e spingere alla massima attenzione sul fenomeno. Bisogna capire se c’è un inasprimento del livello di violenza o se si tratta di una parentesi che può essere gestita con gli attuali strumenti normativi”. 

“La prima parte di questo campionato - ha continuato Abete - ha fatto registrare un'inversione di tendenza su un trend che era costantemente migliorativo negli ultimi 7 anni. Parliamo di dati che invertono un trend che aveva determinato una diminuzione delle forze dell'ordine impiegate e un aumento degli steward, quindi bisogna valutarlo anche in termini comparati e assoluti. Dopo i fatti di Catania del febbraio 2007 in cui ha perso la vita l'ispettore capo Filippo Raciti, molte cose sono state fatte insieme alle istituzioni, Coni e mondo del calcio e abbiamo dato risposte positive per la sicurezza negli stadi. C'è stata grande collaborazione con il ministero dell'Interno e le forze dell'ordine, e il lavoro continua perché il calcio è un momento importante della società. Il cantiere è aperto, è legato a miglioramenti sempre possibili. C'è preoccupazione e monitoraggio costante, bisogna capire se quello che è avvenuto è collegato a dimensioni ideologiche. Si può comunicare meglio e migliorare anche le norme, ma la direzione di marcia è comune e indica che la sicurezza deve essere al primo posto”.

Sezione: Serie A / Data: Sab 15 febbraio 2014 alle 14:46 / Fonte: Figc
Autore: Michele Zomer / Twitter: @Mikzomer
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