Benevento, dunque, nuovo spartiacque per i gialloblù. Non il posto ideale, tra l’altro, per tirarsi fuori dalle sabbie mobili in cui il Verona si è cacciato, lo stadio Vigorito. La tradizione per l’Hellas è delle peggiori contro gli Stregoni. Se nel 2016 arrivò proprio sul campo dei giallorossi la prima sconfitta in campionato, con un 2-0 eccessivo, e comunque con il Verona che, sebbene in inferiorità numerica pressoché per tutta la partita (dopo 6’ fu espulso Antonio Caracciolo), seppe esprimere un calcio di qualità, il secondo ko è roba che agita ancora gli incubi di molti appassionati dell’Hellas. Il 4 aprile scorso, infatti, il Benevento, virtualmente già retrocesso in serie B da mesi, schiantò il Verona con un 3-0 persino benevolo, rispetto al divario di organizzazione tattica e vigore agonistico che si vide nell’occasione. A fine partita, dopo uno sfogo di fuoco e fiamme negli spogliatoi, il ds Filippo Fusco rassegnò le dimissioni. Sulla barca che stava affondando rimase, da solo, il tecnico Fabio Pecchia. Fu l’epilogo morale di una stagione disastrosa. L’Hellas, domenica, dovrà sconfiggere anche la storia: per non avere più Saturno contro, serve battere le congiunzioni astrali. Non facile peri gialloblù, in questo preciso momento ma la squadra deve mostrare la capacità di reagire.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 04 dicembre 2018 alle 12:00 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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