In vista di Hellas Verona-Monza di domenica abbiamo raggiunto Adriano Ancona, giornalista del Corriere dello Sport vicino alle vicissitudini del club brianzolo per presentare al meglio quello che sarà il lunch-match dell'undicesimo turno di Serie A:

Adriano, che campionato è stato quello del Monza fino a questo punto?
«Sicuramente un crescendo: in dieci partite, avere già sei punti in più della terzultima significa aver pigiato sull’acceleratore al momento giusto. Il saldo del Monza è decisamente in attivo, consolidato da quella sequenza senza perdere da una sosta all’altra: solo il Bologna, che tuttora e’ in striscia aperta, ha saputo fare meglio delle cinque partite consecutive da imbattuto del Monza. Poi c’è stata una fase senza prendere gol che ha fatto invidia all’Europa: 438 minuti di seguito, interrotti solo dalla rete di El Shaarawy a Roma. Il grande lavoro di Palladino ha portato soprattutto alla crescita di Colpani, che sta facendo sempre più la differenza: è a un solo gradino dal podio nella classifica marcatori di serie A. Poi c’è la capacità di non farsi condizionare dagli infortuni, quelli di Caprari e Izzo più l’inconveniente del Papu Gomez non più utilizzabile, ciò rappresenta un plusvalore».


Palladino si è dimostrato un tecnico in rampa di lancio, può essere un predestinato?
«Lo è da quando ha cominciato ad allenare. Adesso lo metterei nei tre migliori della serie A. Ha avuto dei riferimenti, ma Palladino è pionieristico e ha brevettato uno stile: adesso molti possono prendere esempio da lui. Su molti aspetti, uno è quello della gestione del gruppo poi ci sono il coraggio di saper rischiare e la personalità trasmessa al Monza. Studia calcio in continuazione e lavora oltre dodici ore al giorno. Dato di questa settimana: ha ottenuto gli stessi punti di Mourinho nell’arco di questi tredici mesi. Di certo il Monza con lui ha trovato l’oro. Dicevamo di Colpani, ma anche Ciurria, Vignato e Andrea Carboni gli devono tantissimo: tutti giocatori a contatto con la serie A per la prima volta. Giovani e italiani, con questo tecnico sono nelle mani giuste».


Che partita ti aspetti domenica?
«Verona e Monza sono due squadre dal cammino quasi opposto: una è partita a razzo con due vittorie e per poi mostrarsi vulnerabile, l’altra non ha avuto un bel calendario all’inizio ma poi è riuscita a svoltare. L'Hellas è in difficoltà: Baroni può trarre risultati alla distanza come l’anno scorso quando ha salvato il Lecce alla penultima giornata (vincendo proprio a Monza), ma credo che il suo gruppo non abbia ancora un’identità. I brianzoli sanno essere più continui dentro la partita: poi si tratta di uno scontro diretto, di quelli che la squadra lombarda ha sempre saputo interpretare bene”.


Le voci sulla vendita del Monza dopo la scomparsa di Berlusconi sono sempre più frequenti, qual è il futuro della società?
«Si naviga a vista, certamente, poi è chiaro che qualche riflessione venisse fatta anche prima che mancasse Berlusconi. Il Monza ha saputo costruirsi un appeal nel corso del tempo e, come dice Galliani, non è più solo la città del Gran Premio di Formula 1. Si terrà stretta la serie A ottenuta dopo 110 anni di storia, non credo a salti nel buio a livello societario per il futuro».

Sezione: Copertina / Data: Mer 01 novembre 2023 alle 15:00
Autore: Francesco Galvagni
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