Pare che oggi vedremo un altro Niang: meno limone e più cedro. Chissà se anche i corsi e i ricorsi della sua microcarriera lo aiuteranno sull’Adige, visto che il senegalese ha già segnato 3 gol al Verona: la squadra italiana più infilzata da questo jolly chiamato da anni a sbocciare, ma ancora lì lì incerto sul da farsi, nella vita. Col Verona firmò anche la sua prima pera da granata, e vista l’evocazione fluviale possiamo pure chiederci se questo Niang non ancora maturato sia un grazioso falso, come le cosiddette sorgenti dell’Adige al passo Resia. Dappertutto citate, quando però la vera nascita del fiume va rintracciata metri più a monte: in un bunker del Vallo Alpino fatto costruire da Mussolini a tempo di record agli inizi degli Anni 40, perché non si fidava di Hitler e temeva un’invasione crucca.

Mazzarri sta cercando di fidarsi di Niang, come già faceva nel Watford. Però anche lui, come tutti i tecnici che hanno avuto il mistero gaudioso di allenarlo, sta cercando di capire dove diavolo siano le vere sorgenti del talento. E quindi come possa esondare oltre la linea difensiva degli avversari. Ha detto WM: «Per le doti tecniche e fisiche che ha, può fare sempre di più. Un giorno vedremo una sua partita tirata per 90 minuti in cui segnerà 3 gol. Può fare di tutto. Ma proprio per questo mi aspetto sempre di più». In diplomatichese, più una puntura che una carezza.

Appunto: quando vedremo una sua superpartita? Con Belotti e Iago, oggi Niang ridarà vita al tridente, ma riveduto e corretto. Tra il 4-3-3 e il 4-3-1-2, con il senegalese più vicino al Gallo per rendere acuminata l’efficacia offensiva. In botanica, il limone è un ibrido di antichissima genesi, tra il pomelo e il cedro. Tatticamente, WM va alle sorgenti di Niang per capire quale sia il ruolo più acconcio per lui, dalle parti del Gallo (e pure a vantaggio del pennuto).
Niang: cedro o limone? Ma soprattutto: buccia, succo o candito?

Sezione: Avversari / Data: Dom 25 febbraio 2018 alle 14:15 / Fonte: TuttoSport
Autore: Anna Vuerich
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