Il Palermo mantiene la testa della classifica di serie Be Roberto Stellone allunga la sua striscia d’imbattibilità da quando è tornato sulla panchina rosanero. È questa la sintesi dell’1 a 1 che il Palermo ha ottenuto a Verona, in uno stadio vuoto e bagnato dalla pioggia, contro una squadra che era alla ricerca di punti e che ha confermato le sue qualità nonostante la non soddisfacente posizione di classifica. Un pareggio importante arrivato al termine di una partita che il Palermo è come se avesse giocato a strappi: prima da padrone del campo, poi soffrendo il ritorno dell’Hellas e quindi ancora da protagonista.

Una ventina minuti di partenza a razzo del Palermo è stato lo spot della squadra di Stellone che fa capire subito che tipo di gara giocherà. Del resto, la formazione schierata dal tecnico ripercorre per larghi tratti quella che ha battuto il Pescara. Una formazione molto offensiva con Nestorovski e Moreo in attacco, Trajkovski e Falleti larghi. Rispoli torna a presidiare la fascia destra e spinge molto. A fargli spazio è proprio Falletti che, quando il terzino va sul fondo, si sposta centralmente. La stessa cosa avviene più o meno a sinistra con la catena formata da Aleesami e Trajkovski. Il risultato è un Palermo arrembante che tiene il Verona nella propria metà campo.
Nel silenzio del “Bentegodi”, con un migliaio di spettatori sugli spalti (almeno duecento rosanero), arrivano nitide le urla di Stellone che invita i suoi a stare alti e a pressare gli avversari. Le offensive iniziali dei rosa si concretizzano in un tiro di Jajalo da fuori a lato, in uno stacco di testa di Moreo anticipato sul cross di Rispoli e in un tiro di Trajkovski ribattuto da Dawidowicz.

C’è tempo per una protesta per un tocco di mano di Caracciolo sul cross di Rispoli, ma quel che conta è che la superiorità del Palermo è evidente tanto che il Verona è costretto a giocare in contropiede. Il tiro di Matos a lato arriva dopo 25 minuti di gioco ed è il primo squillo della squadra di Fabio Grosso.
Un minuto dopo il Palermo ha una colossale occasione per passare in vantaggio. Sul cross da sinistra di Aleesami, Trajkovski batte a rete a colpo sicuro ma Silvestri respinge con i piedi. Ma a passare in vantaggio, inaspettatamente e immeritatamente, è il Verona con Di Carmine che, colpevolmente lasciato solo in area, alla mezzora batte in diagonale Brignoli finalizzando l’azione di ripartenza.

È il gol che sblocca la gara e che fa cambiare l’inerzia del primo tempo. Il Verona adesso si fa sotto con maggiore insistenza e sfiora in un paio di occasioni il raddoppio ribaltando quello che era stato sin qui il filo conduttore della gara e tenendo il Palermo in scacco. Un Palermo che, anche ad inizio di ripresa, non riesce a giocare quel calcio che tanto bene aveva messo in mostra nella primissima parte della partita.
Il Verona è più intraprendente e i rosa e faticano a mettere fuori la testa. Ma è la testa, quella di Rajkovic, che al ventiduesimo porta al pareggio del Palermo. Dalla bandierina batte Trajkovski che in piena area trova il serbo che salta più alto dell’ex compagno Dawidowicz e batte Silvestri. Adesso è come se le due squadre, oltre al risultato, giocassero proprie alla pari.
A un quarto d’ora dalla fine Stellone si gioca la carta Puscas. Il rumeno entra al posto di Nestorovski, ma questa volta la “Zona Stellone” non dà i suoi effetti come in altre occasioni e i rosa devono accontentarsi di un pari che però li mantiene al primo posto a prescindere da quello che sarà il risultato del Pescara che oggi in casa l’Ascoli.

Sezione: Avversari / Data: Sab 24 novembre 2018 alle 11:30 / Fonte: La Repubblica
Autore: Anna Vuerich
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