Mariusz Stepinski ha rilasciato una lunga intervista al sito ufficiale della società gialloblu:

Con chi hai trascorso la quarantena?
"Con la mia fidanzata, per praticamente tutta la quarantena".

Sei contento della tua stagione, o potevi fare meglio?
"Si può sempre fare meglio. È il mio primo anno all'Hellas: adesso conosco di più l'ambiente e mi sto abituando. Spero che il futuro possa essere migliore del passato".

Com'è stato segnare il gol decisivo della rimonta sul Torino?
"È stato bellissimo, perché lo stadio in quel momento era molto caldo. Segnare il gol del tre a tre è stato fantastico. Peraltro è stato il primo con la maglia del Verona, ha avuto un gusto particolare".

E quanto ti ha emozionato il boato della Curva Sud?
"Tantissimo. Lo ricorderò per sempre, è stata una rimonta pazzesca, di quelle che ti capitano poche volte in carriera".

Per un attaccante è importante avere fiducia in sé stessi?
"Sì, bisogna avere tanta fiducia. Anche il mister ci aiuta a trovarla".

Che rapporto hai con i compagni?
"Quest'anno abbiamo un gruppo veramente forte. Tutte le cose buone che abbiamo fatto vengono dal gruppo. Penso sia questa la forza della squadra".

Perché hai scelto quel modo particolare di esultare?
"Non c'è molto da spiegare. L'ha inventato mio fratello, giocando in Polonia, in una categoria più bassa. Dovreste chiederlo a lui".

Hai scelto l'Hellas anche per via della città?
"Sicuramente sì, è una città che mi piace tantissimo. Sto benissimo qua: quando seppi di questa opportunità volli subito sfruttarla, e sono contento che il trasferimento si sia chiuso. Essere rimasto a Verona è la cosa più importante per me".

Quali sono i tuoi obiettivi per quando si tornerà a giocare?
"Non mi pongo mai obiettivi a lungo termine: per me conta la partita più vicina. Gli obiettivi di un attaccante, per quanto mi riguarda, dovrebbero essere due: aiutare la squadra e fare gol in tutte le partite. Per un centravanti segnare è importante, la valutazione della sua prestazione dipende dal fatto che abbia fatto gol o meno".

Hai anche un grande cuore: raccontaci un po' le tue iniziative di beneficenza.
"In Polonia da tre anni aiutiamo i bambini che non riescono ad allenarsi, o che sognano di giocare a calcio, ma non hanno sufficienti risorse economiche. Stiamo organizzando anche training camps, ritiri per bambini durante le ferie. Sto aiutando anche in questo modo, e mi piace".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 09 maggio 2020 alle 20:29
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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