Sotto con la Juventus, pluricampione d’Italia ma con la quale Ivan Juric ha una tradizione favorevole. Una volta l’ha battuta (per 3-1, con il Genoa, nel 2016), un’altra l’ha fermata (pareggio 1-1, un anno fa, sempre con i rossoblù all’Allianz Stadium). Ci riprova, il tecnico croato. Il Verona va a Torino spinto dalle sensazioni positive offerte finora, con il sostegno di mille tifosi e con un messaggio: «Sulla carta la Juve non ha punti deboli, ma noi andiamo là con la testa libera, per ripetere la prestazione con il Milan». La partita con i rossoneri, nonostante la sconfitta, ha lasciato buone sensazioni. L’espulsione di Stepinski ha fatto la differenza, costringendo il Verona a giocare per più di un’ora in dieci. Oggi lo sostituirà Di Carmine: «Giocherà lui - annuncia il tecnico - perché ha tutto per farsi valere anche in serie A: si sta allenando bene ed è entrato con la carica giusta contro il Milan». Tornando alla Juve, a chi gli chiede un paragone con quella di Allegri, Juric risponde così: «Prima di giocarci contro non posso farlo, anche se a Madrid non ho ancora visto la Juve di Sarri, se non in fase difensiva con una linea a quattro diversa da prima. Ha disputato una partita eccellente, ma l’Atletico sulle palle inattive è fortissimo, si sa. Noi prepariamo sempre qualcosa in base a come difende l’avversario, lavoriamo sugli spazi dove si può attaccare». Insomma, qualcosa Juric dalla partita di Champions deve aver appuntato: «La squadra sta lavorando bene, specie quando giochiamo undici contro undici e pressiamo nella metà campo avversaria, ma anche quando ci siamo difesi in inferiorità numerica».

Sezione: Rassegna / Data: Sab 21 settembre 2019 alle 15:00 / Fonte: Tuttosport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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