Romulo ha la faccia triste - si legge nell'edizione odierna de L'Arena - che si illumina solo quando vede Bagnoli e Maddè.

Il capitano gialloblù ha vinto l’edizione 2018 del Trofeo Sante Begali, concorso riservato al gialloblù più corretto nel corso della stagione.

Begali che fu uno dei condottieri della prima storica promozione in serie A nel lontano 1957. Un esempio di correttezza in ruolo, quello del difensore, non proprio indicato per il fair play.

Il figlio Piergiorgio Begali, anch’egli ex calciatore, è il motore del premio. «Devo ringraziare il Verona» racconta Begali, «e L’Arena che sostengono questo Trofeo. Dispiace per la retrocessione, ma crediamo che il riconoscimento sia andato in buone mani».

 

NON CI PENSO. Romulo parla sottovoce in un angolo della sala stampa. Ride con Maddè e Bagnoli, ma poi si fa subito serio quando gli chiediamo quale sarà il suo futuro, se giocherà nel Verona anche nel prossimo campionato di serie B.

«Non so che dire, perché non voglio pensarci ora. È ancora troppo presto. Noi credevamo alla possibilità di giocarci fino all’ultimo la serie A». Una telefonata all’amico Bessa e poi ancora a parlare del recente passato.

«È stato un peccato che si sia infortunato Kean e poi sono andati via Bessa, Caceres e Zuculini. Credetemi, sto ancora pensando all’annata storta. Mi incontrerò col mio procuratore e poi decideremo».

Romulo ha un altro anno di contratto, anche se potrebbe liberarsi. Una clausola, infatti, prevedeva in caso di retrocessione la possibilità di lasciare il Verona.

 

«SONO TRANQUILLO». Romulo ha ribadito: «Credo di aver dato tutto quello che avevo. Sotto questo aspetto sono tranquillo. Non voglio pensare ad altro. Ci sarà il mio procuratore».

Romulo è soddisfatto di aver inciso il proprio nome nell’albo d’oro del trofeo. «Mi fa tanto piacere essere accostato ad un grande della storia del Verona. In questa società mi sono realizzato e in questa città sto benissimo. Lo ripeto, sono molto triste e deluso. Chi fa il mio mestiere con passione sa che cosa stiamo provando noi tutti dopo una sconfitta così bruciante. Dispiace per i tifosi e per il club».

 

UNA VITA DI CORSA. A Romulo ieri sono arrivati i complimenti di Osvaldo Bagnoli. Due risate sono scappate. «Ringrazio il mister per le belle parole. È importante che dentro ad un club vi siano personaggi così famosi e vincenti. Loro ti spronano a dare sempre il massimo. Anche se, risultato a parte, ritengo di avere giocato la migliore stagione da quando sono al Verona. Ancor più importante di quella del 2013/’14 quando facemmo grandi cose in serie A. Mi fa piacere ad esempio» prosegue il capitano gialloblù, «che secondo una classifica della Lega di serie A io sia il calciatore che ha fatto più metri sopra i 25 chilometri all’ora».

Purtroppo questo primato non è bastato al «Mennea gialloblù» per salvare insieme ai suoi compagni il Verona.

«Guarda, ho fatto di tutto» racconta, «dal terzino, all’attaccante, perfino al portiere». Già, come dimenticare gli ultimi minuti della gara di San Siro contro l’Inter. Espulsione di Nicolas e il brasiliano che va in porta.

«Devo avere una foto» ribadisce Romulo, «dove paro con i piedi un tiro di Borja Valero. La terrò come ricordo».

Sezione: Rassegna / Data: Gio 24 maggio 2018 alle 12:00
Autore: Giorgia Segala
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