È il giorno di Walter Zenga. E il Venezia sogna di ripartire con il vento in poppa, dopo un avvio di stagione deludente e una classifica deficitaria. Il Verona, autorevole candidata a risalire in Serie A, non è l’avversario migliore per dare una scossa, però se gli arancioneroverdi sono stati “rovesciati” dopo la sconfitta di Perugia con l’esonero di Stefano Vecchi e l’arrivo di Walter Zenga, l’Hellas ha trascorso due settimane a curarsi le ferite dei passi falsi consecutivi contro Salernitana e Lecce che hanno scaraventato giù i gialloblù dalla vetta della classifica.
Tutto è pronto al Penzo per celebrare l’ingresso in campo dell’ex portiere dell’Inter e della Nazionale, tranquillo come sempre alla vigilia.

ESORDIO. Ha cercato di trasmettere serenità alla squadra, il neoallenatore arancioneroverde, in questi primi giorni alla guida del Venezia. «Non c’è nessuno che possiede la bacchetta magica, solo il tempo potrà dare le risposte sulle aspettative che avverto attorno a me. Non c’è nessuno che arriva e, di botto, vince dieci partite di fila. Magari capitasse... Questa è una partita importante, per il Venezia, per i nostri tifosi e anche per me. Il mio obiettivo è che a fine partita abbiano visto una squadra con lo spirito giusto, che in campo lotta, che gioca a calcio e che insegue il risultato fino all’ultimo minuto».

SEMPLICITÀ. L’Uomo Ragno sta tessendo la tela per ingarbugliare il Verona, ma non ha riempito la testa dei suoi giocatori di schemi o movimenti. «Non è tanto la condizione fisica, è importante quanto ritrovare velocemente uno spirito di squadra, una attenzione ai particolari, ma soprattutto giocare in semplicità. Con le giocate semplici, si ottengono i risultati migliori. È chiaro che siamo davanti a una partita complicata, contro una squadra costruita per ritornare in Serie A, che sicuramente sarà protagonista quest’anno, ma noi dobbiamo guardare solo dentro di noi, senza dilapidare energie pensando troppo agli altri. Il nostro obiettivo è fare in modo che tutto quello che è stato provato in allenamento lo possiamo riproporre in partita».

LEGGEREZZA. Il Verona parte favorito per la rosa a disposizione di Grosso, per l’ambizione dichiarata di ritornare in Serie A. «Ho tolto tutte le pressioni. Servono coraggio, determinazione e attenzione nell’affrontare la partita. L’ultimo Mondiale ha dimostrato che i divari tecnici possono essere quasi annullati attraverso l’organizzazione e una serenità di gioco che è fondamentale. La mia filosofia è sempre stessa: il Venezia non deve guardare chi ha di fronte, ma cosa deve fare in campo. Ho preparato la partita pensando alle qualità dei miei giocatori, a quello che possiamo proporre, facendo notare alla squadra due-tre particolari del Verona».

SQUADRE. Zenga ha perso Lezzerini per un problema alla mano, Pinato non è ancora al top, mentre sono convocati sia Bruscagin che Geijo, oltre al giovane Zennaro, eclettico centrocampista della Primavera. Difesa a quattro per Zenga, che non potrà contare sullo squalificato Andelkovic, un 4-3-3 camaleontico che in fase offensiva potrebbe anche assumere identità diverse a seconda da dove si posizionerà Falzerano, qualora partisse tra i tre centrocampisti. Litteri sembra favorito su Zigoni, anche perché il bomber siciliano due anni fa rifilò una pesantissima doppietta al Verona nel 5-1 con cui il Cittadella travolse al Tombolato l’Hellas. Fabio Grosso non potrà contare su Matos in attacco, Pazzini è destinato inizialmente in panchina, con il recuperato Di Carmine al centro del tridente completato da Ragusa e Laribi.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 21 ottobre 2018 alle 09:00 / Fonte: La Nuova Venezia
Autore: Anna Vuerich
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