Ha vinto Romulo. Il premio «Sante Begali» è suo, tributo di fine stagione ripensando ad una leggenda del Verona, gialloblù dal 1949 al 1962 scomparso il 13 aprile di dieci anni fa,da giocatore straordinario esempio di correttezza e lealtà lungo una carriera trascorsa quasi interamente all’Hellas a parte un campionato col Genoa. Romulo ha ottenuto il 49 per cento dei consensi di chi ha espresso la sua preferenza su larena.it, nettamente primo davanti a Ferrari col 18 per cento, Verde col 13, Cerci con l’11 e Souprayen col nove per cento. Stamattina la premiazione, insieme a Sergio Maddè a cui è andato il riconoscimenti fra «Gli indimenticabili» nel classico parallelo del Begali fra passato e presente. Fra ieri e oggi. «Romulo rispecchia la determinazione che ogni giocatore dovrebbe avere, uno dei pochi a non aver mai davvero mollato. Neanche con la Juventus», il ritratto di Giorgio Begali, figlio di Sante, custode di un momento irrinunciabile ormai per tutto il mondo dell’Hellas e in particolare per lui. Vicino a Romulo ci sarà Maddè, altra colonna della storia gialloblù.

In campo e in panchina da saggio allenatore. Sempre vicino ai suoi amati colori, un altro dei giganti del passato. «Anche lui una vita col Verona ed una grande persona», l’altra immagine chiara di Begali, immerso fra tanti ricordi e mille emozioni.

Sempre un successo il Begali, ora alla nona edizione. Di un premio soprattutto di matrice brasiliana perché Romulo nell’albo d’oro succede a Daniel Bessa, trionfatore dopo l’annata passata culminata col passaggio in Serie A col Verona di Fabio Pecchia. Il primo fu invece Pippo Pensalfini, ora allenatore dell’Under 17 del Sassuolo e nel 2010 centrocampista dell’Hellas beffato dal Portogruaro all’ultima giornata di Lega Pro prima dell’epilogo amarissimo ai playoff. Dopo arrivò il momento di Rafael, vincitore nella stagione della promozione in Serie B ma anche di quella successiva, fino a lasciare il testimone a Ale Sgrigna nell’anno trionfale del passaggio in A. Il Begali andò quindi alla serietà di Alessandro Agostini, adesso nello staff del Cagliari.

Nel 2016 toccò a Luca Siligardi, reduce da due promozioni di fila.

Un anno fa di questi tempi con l’Hellas, ora col Parma. Sempre vincitore. Quindi Bessa, adesso Romulo. Atramandare di continuo e con forza i valori che hanno contraddistinto Sante Begali, grande giocatore e uomo di alto profilo morale come il calcio gli ha sempre riconosciuto.

Con una responsabilità in più Romulo, da veicolare magari anche ai più giovani. Un bel regalo per lui, che proprio ieri ha compiuto trentuno anni. Il testimone glielo passerà Osvaldo Bagnoli, fedele compagno al Verona di Begali, sempre presente alle varie premiazioni.

Sezione: Rassegna / Data: Mer 23 maggio 2018 alle 15:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Camilla Dalloco
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