Il Verona del futuro nelle mani di Tony D’Amico. Nessuna ufficialità per il momento, ma ormai sembrano non esserci più dubbi, con l’ex capo scouting e fedelissimo di Filippo Fusco a tirare le fila del mercato di questi giorni e pronto ad assumere il ruolo di direttore sportivo. Nessuna novità in effetti rispetto a quanto ormai si era capito da tempo, con la scelta del presidente Maurizio Setti di dare fiducia a chi aveva lavorato fianco a fianco con la gestione sportiva precedente.
Il numero uno del club di via Francia ha pensato anche altre soluzioni, ma di tutte le voci uscite in queste settimane
le sole che parevano avere un fondamento erano due: quella che portava a Daniele Faggiano, uomo mercato che il Parma però si terrà stretto nella Serie A appena conquistata, e quella diretta a Stefano Marchetti, il direttore sportivo del Cittadella attualmente impegnato nei playoff del torneo cadetto. Marchetti all’inizio aveva fatto capire a persone vicine come sarebbe stato molto difficile per lui lasciare una piazza che conosce alla perfezione e soprattutto un club che lo lascia operare a 360 gradi con una grandissima libertà di azione: negli ultimi giorni però il diesse del Cittadella ha lasciato
trapelare che in caso di una reale chiamata forse la porta non sarebbe chiusa del tutto, soprattutto in caso di mancata promozione dei padovani.
E allora ecco che l’opportunità di Verona potrebbe stuzzicare la fantasia di Marchetti, per ripartire con una avventura in compagnia di un tecnico molto apprezzato come Roberto Venturato, ma ad oggi non c’è mai stato nulla di davvero
concreto, nemmeno un approccio che potesse portare ad una trattativa reale. Una situazione molto lontana, almeno per il momento, con l’ipotesi D’Amico sempre più accreditata. L’ex capo scouting di Fusco, promosso direttore sportivo «ad interim» per un ruolo ancora vacante, si sta muovendo comunque per costruire il Verona del futuro o almeno per provare a sistemare alcune situazioni delicate in tema di mercato: nonostante la fase di stallo della dirigenza scaligera, le trattative proseguono ogni giorno, con D’Amico in prima fila ad incontrare i procuratori di alcuni giocatori, anche in compagnia del responsabile del vivaio Massimo Margiotta per le trattative che riguardano i più giovani.
D’Amico al momento è l’unica figura che si sta occupando del mercato, in attesa dell’investitura ufficiale da parte del club: pescarese classe 1980, dopo una lunga carriera come giocatore tra C1 e C2 ha iniziato a collaborare con Filippo Fusco, con lui ai tempi del Foggia. Diventando presto uno dei suoi collaboratori più stretti. Esperto tra l’altro anche di mercato
estero tra cui quello spagnolo, D’Amico ha visto molte gare dei campionati di Serie C e nelle ultime settimane dopo
l’addio di Fusco è spesso stato vicino a Setti.
D’Amico su tutti, con Marchetti unica alternativa anche se quasi impossibile.«Andrò a Verona? Difficile rispondere », ha detto negli ultimi giorni il diesse del Cittadella, chiarendo poi come in questo momento l’unico pensiero sia rivolto solo alla partita dei granata di domani con il Frosinone per continuare a sognare la Serie A. Il vero nodo per l’Hellas ora è la scelta
dell’allenatore, con Fabio Grosso che potrebbe riavvicinarsi all’Hellas soltanto se venisse incontro alle richieste del Bari per liberarlo. Cristian Brocchi rimane alla finestra, anche se nelle ultime ore si fanno strada altre ipotesi per la panchina, vagliate sì da D’Amico ma anche direttamente dal presidente Setti. Grosso resta in pole, ma attenzione anche a chi parte
magari più indietro.

Sezione: Rassegna / Data: Sab 09 giugno 2018 alle 12:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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