Tre scenari. Tutti ancora attuali.

Il primo: Fabio Grosso resta l’opzione numero uno per la panchina del Verona. Deciso a lasciare il Bari. L’uscita dai playoff per mano del Cittadella libera il campo, anche se Grosso ha una clausola di due milioni per uscire in anticipo da un contratto che scade a fine giugno dell’anno prossimo. Tanti soldi, soprattutto per un allenatore. E il Bari, al di là delle serie difficoltà finanziarie, potrebbe decidere di impuntarsi aprendo al limite una trattativa ma senza mollare troppo facilmente la presa. Non è il tipo il presidente Giancaspro. Per di più presto da Bari potrebbe andarsene anche Sean Sogliano, che Grosso l’ha scelto direttamente. Allettato da una proposta della Cremonese che però ieri ha preso Leandro Rinaudo. La clausola c’è, ma il tempo potrebbe anche ridurla ad ostacolo relativo. Grosso è di fatto l’ancora di Tony D’Amico, uomo di Filippo Fusco già a Foggia, poi a Bologna e quindi all’Hellas. Amici di vecchia data, Pescara come comun denominatore ed una bozza di disegno già messa in piedi. D’Amico sta lavorando come direttore sportivo del Verona, a colloquio in questi giorni soprattutto con gli agenti di Romulo, Pazzini, Fossati, Nicolas e Souprayen. Con Maurizio Setti pronto a trasformarsi in presidente attivo in prima persona anche sul mercato.

VECCHIA VOLPE

 La seconda via è Rino Foschi, già al Verona fra il 1998 e il 2002 con Prandelli, Perotti e Malesani. Vecchio volpone della Serie B e non solo, amico di Setti, abituato a far risultati senza troppe pazzie come ha dimostrato anche col suo Cesena lasciato da pochi giorni. Salvezze miracolose, nonostante risorse esigue. Settantadue anni all’anagrafe, ma anche tanta voglia di stare ancora nel giro. Gli allenatori Foschi li ha spesso trovati, più che presi direttamente. A Verona sceglieva Pastorello, a Palermo c’era Zamparini. L’ultimo ad affascinare per davvero Foschi è stato Davide Nicola, conosciuto da vicino due anni fa ad una serata a Palermo. Profilo di prima fascia, libero dopo le dimissioni di Crotone senza riuscire ad avere un posto in Serie A come invece avrebbe voluto, a meno che non vada a Sassuolo. In ogni caso poco propenso ad accettare la B. A costo di restar fermo ed attendere qualche mese.

LA SFIDA DI LUCA

Il terzo quadro ruota attorno a Luca Toni. Leggenda anche del Bentegodi, deciso a trasferire la sua esperienza di campione dietro una scrivania da dirigente. C’è pure lui in corsa. Toni vorrebbe disegnare un altro Verona. Piazza pulita alla base quindi e tante facce nuove. Più un allenatore fresco. Con Grosso ha vinto il Mondiale del 2006, ma sul mercato c’è ancora ad esempio De Zerbi. Accomunati dallo stesso agente, Tullio Tinti, che poi è anche quello di Pazzini. Per di più De Zerbi due anni fa rimase in lizza fino all’ultimo per allenare il Verona insieme a Stellone, prima che Setti scegliesse Pecchia. Ora anche lui in ballo per prendersi il Sassuolo al posto di Iachini che ha un altro anno di contratto. Sullo sfondo anche Massimo Oddo, già contattato da Setti qualche mese fa. Tutto in volata, anche se Grosso ha un bel vantaggio, visto pure i buoni uffici che il Verona mantiene cin la Juventus. Già perchè il club bianconero resta il maggior sponsor di Grosso.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 05 giugno 2018 alle 12:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Lamonea
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