Lui in Grecia, gli amici di sempre a Verona. Martedì sera Vangelis Moras ha ricevuto una telefonata tutta particolare,
durante la cena all’osteria Mattarana che ha riunito tutti i collaboratori della fondazione italiana di Save Moras, nata dall’idea dell’ex difensore dell’Hellas dopo la morte per leucemia di suo fratello Dimitris al quale Moras aveva donato il midollo osseo volando a Melbourne subito dopo i Mondiali del 2014 in Brasile. Save Moras sta ottenendo grandi
risultati, non solo a Verona ma anche in Grecia. «Abbiamo trovato già dodici donatori e raccolto centinaia di iscrizioni, il lavoro continua incessante. Dobbiamo solo continuare così», la soddisfazione di Moras, messo in viva voce perché tutta la sala potesse ascoltare ed applaudire il suo grande lavoro nel ricordo di Dimitris, scomparso nella notte del 18 luglio del 2015. Quando Moras era in ritiro col Verona a Racines, ma con la testa naturalmente altrove. All’evento di martedì c’era anche Antonio Terracciano, uno degli ambasciatori dell’Hellas, insieme ad un indimenticato ex come Claudio Ferrarese ora direttore sportivo del Levico in Serie D. La cena è corsa via veloce, fra tanti progetti da definire e un coinvolgimento sempre
maggiore di una squadra ogni giorno più ampia e piena di iniziative.
Come il torneo di maggio sul campo dell’Olimpia Stadio, come tante altre invisibili leve mosse per assicurare all’associazione ulteriori fondi e farle muovere altri passi in avanti.Apartire dalla semplice sensibilizzazione, prima
obbligata mossa per far crescere i numeri. Perché trovare midolli compatibili non è cosa semplice. Sempre vicino a Save Moras anche il Chievo così come il reparto di oncoematologia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Verona.
«Magari ci vedremo più spesso da qui in avanti», la promessa di Moras, 37 anni il prossimo 26 agosto, reduce da una prima parte di stagione giocata quasi per intero al Panetolikos e una seconda al Larissa in cui ha raccolto solo quattro presenze. La sua carriera sta volgendo al termine, per questo Moras nei prossimi mesi potrebbe capitare ancora più spesso a Verona dove è stato per quattro campionati, preso nel 2012 dopo la stagione divisa fra Swansea e Cesena.
Moras ha vissuto da protagonista la promozione in A e le due successive annate in cui l’Hellas ha raccolto 100 punti, poi non confermato dalla dirigenza dopo la retrocessione del 2016. Sempre molto amato dai tifosi, con cui è nato un legame fortissimo dopo la malattia di Dimitris ma anche per il suo spirito sempre irriducibile che s’è tradotto in uno straordinario feeling per la maglia gialloblù.
Applaudito a lungo dal Bentegodi due anni fa prima e dopo la partita col Bari, vinta dal Verona grazie al gol di Pazzini.

Sezione: Rassegna / Data: Sab 09 giugno 2018 alle 13:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Ilaria Lauria
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