Daniele Cacia è ancora a Cesena. «Si ma perchè mio figlio più grande deve finire la scuola. Qui ho chiuso». L'ex capocannoniere della prima promozione in serie A dell'era Setti, sta trascorrendo qualche giorno in Riviera in attesa di qualche novità. Alla soglia dei 35 anni Cacia ha voglia di ricominciare, magari proprio da Verona. «Mi piacerebbe essere il nuovo Toni del Verona. In serie B ci può stare dai...Anche lui lo davano per finito ma poi guardate cosa ha fatto in due stagioni. Se trovo una squadra che mi aiuta, posso ancora fare venti gol».

Sei sicuro Daniele?

Ne sono certo. Con l'età ho tolto anche qualche piccolo capriccio ed ora sono al top. A Verona verrei a piedi. L'ho scritto anche a Setti.

E lui?

Mi ha risposto in modo intelligente e misurato. Noi ci conosciamo e lui sa cosa può dare Cacia al Verona.

Perchè l'Hellas ti è rimasta dentro?

Perchè l'Hellas è l'Hellas. Chi mi conosce sa che non sono un ruffiano. Inutile dire stupidaggini sulla seconda pelle...Sono un professionista e credo che la cadetteria sia un po' il mio regno. Quando indossi la maglia gialloblù hai una scarica pazzesca. Entri al Bentegodi e ti senti più forte. Questo è quello che provo ancora.

E Verona? 

Ho amici e appena finisce la scuola mio figlio facciamo un giretto di un paio di giorni. Città splendida e poi la gente mi riconosce ancora e mi ferma per strada. Capite perchè vi parlo ancora dell'Hellas?

Cosa daresti a questa squadra?

Tanto e partendo da dietro, poi per giocarmela con tutti. Se posso dire, l'errore più grosso è stato quello di smantellare in fretta giocatori che avevano dato qualcosa in più. Non parlo del sottoscritto ma di Maietta, Rafael, Gomez ed anche Moras. Altri non mi vengono in mente in questo momento. Nel calcio d'oggi servono dei giocatori che danno qualcosa in più per il rapporto con la piazza e quando indossi quella maglia. Non l'ho mai detto a nessuno ma prima di entrare in campo, soprattutto al Bentegodi, mi guardavo allo specchio e accarezzavo lo stemma sulla maglia. Non lo so, mi veniva naturale.

Quest'anno cosa è successo al Verona?

Non puoi mettere in discussione subito un attaccante come il Pazzo. Ma siamo matti? Se Pazzini, come deve aver pensato l'allenatore, non era all'altezza si sarebbe eliminato da solo...

E Fusco?
Ha fatto un errore clamoroso. Difendere ad oltranza Pecchia. Non ho nulla contro nessuno, ci mancherebbe ma l'Hellas non ha mai acceso la luce una volta, in tutto il campionato. Bisognava cambiare.

Anche Cacia non bene...

Si è vero. Sono arrivato a Cesena con un allenatore e mi sono infortunato restando fuori per tre mesi e mezzo. Il polpaccio mi ha fatto dannare. Quando sono rientrato c'era un altro tecnico e la mia strada era già segnata.

Perchè Setti dovrebbe riprenderti?

Perchè sto bene e ho sempre detto che mi sarebbe piaciuto chiudere la carriera a Verona, come ha fatto Luca Toni. Darei tutto me stesso per segnare ancora gol per l'Hellas. In casa ho la targa che mi hanno dato i tifosi. Potrei essere utile per i giovani. Sono orgoglioso di parlare sempre del Verona, l'ho fatto a Bologna, Ascoli e a Cesena. È quello che sento, che mi frega. Non sono un lecchino ma quella maglia e quei tifosi li rispetterò per sempre.

E se resta il Pazzo?

Grande il bomber, meglio. Pensa due vecchietti come me e Pazzini, con un giovane da far crescere. Facciamo 40 gol minimo. Li buttiamo via?

Nicola, Grosso o...

A Bari mi dicono che Grosso non si muove ma a me queste cose non mi interessano. Lui però sta facendo bene, anche sei ieri è uscito col Cittadella. Nicola mi sembra difficile.

Gli avversari del Verona per la serie A?

Dico Benevento, Crotone e quella che sarà la grande delusa dai play off. Attenti alla Cremonese di Mandorlini, che farà la squadra per salire.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 04 giugno 2018 alle 10:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Lamonea
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