Quant’è grande Gigi, quant’è piccolo Riccardo... Una festa meritata, un addio da sogno come direbbe Briatore o Crozza. Questo è quello che hanno vissuto la Juve e Gigi Buffon, in quello che fu il Delle Alpi. Anziani, donne e bambini tutti colorati. Non solo bianconero ma  anche il giallo, il rosso, l'arancione e l'azzurro. Tutte le maglie di Gigi Buffon. Vere o false, tutte cariche di gloria. Scudetti, coccarde e quello stemma stilizzato per rendere il brand più internazionale. In campo lui, Gigi Buffon, in tribuna la compagna Ilaria D'Amico. Poco distante dalla tribuna stampa Silvano Martina, suo procuratore, che fu anche secondo portiere nel Verona. Gigi andrà avanti, probabilmente, ma ieri ha detto stop con la Juve. Una partita da ultima stagione con i tifosi che lo chiamavano e quelli del Verona che alla fine l'hanno salutato. Ma nell'addio a Gigi applaudito da tutto il mondo c'era anche Riccardo di Empoli. Un arbitro che ha smentito una mentalità tipicamente italica. Correva il quindicesimo minuto di gioco e il piccolo Matos aveva un guizzo all'Higuain. Scartava Buffon che in ritardo in piena area di rigore lo stendeva. Pinzani da due passi lo faceva proseguire fra l'incredulità. Rigore per l'Hellas e forse esplusione, da regolamento. Una cosa è certa:  il fallo  c'era e limpido. Cosa ci  a fare il signor Nasca al Var? Perchè Riccardo «cuor di leone» Pinzani non è intervenuto? Bastava un sorriso, un giallo e Gigi, magari, quel rigore a Romulo l'avrebbe anche parato... Un'altra occasione persa per gli arbitri italiani, troppo sensibili.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 20 maggio 2018 alle 17:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Camilla Dalloco
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