Fra qualche giorno partirà per le vacanze, pronto comunque a ritornare in caso di una chiamata improvvisa. Martin Bolzan Adailton sta ancora valutando il proprio futuro, con i classici nodi del periodo da sciogliere. È stato lui l’ospite della seconda puntata di Sport e Spritz, appuntamento del venerdì sera dell’estate di Telearena. Tanti dubbi per la propria giovane carriera da allenatore ma una certezza già abbastanza acclarata. «Non ci sono stati contatti reali con l’Hellas», la sua prima verità, in riferimento a voci più o meno presunte di un suo ingresso in società soprattutto come uomo immagine. «Sicuramente sono legatissimo a questi colori», spiega l’ex attaccante brasiliano. «A Verona ho vissuto attimi indimenticabili della mia carriera ma in questo momento io mi vedo come uomo di campo, operativo sul terreno di gioco. La mia esperienza da collaboratore tecnico alla Virtus mi ha consegnato, da questo punto di vista, ancora più sicurezze. Voglio misurarmi nel ruolo di allenatore. Adesso sto valutando la possibilità giusta. Non accetterei altre situazioni». Un messaggio chiarissimo e che gli addetti ai lavori hanno già cominciato a registrare. Cosa farà Adailton allora in futuro? «Ho ricevuto una chiamata del Villafranca, che molto probabilmente l’anno prossimo sarà in Serie D», svela. «“Poi ovviamente ascolterò la Virtus e non chiudo nemmeno le porte ad un ruolo da secondo allenatore in Serie A o in Serie B. Mi aiuterebbe anche far parte di uno staff qualificato». Idee e progetti che si svilupperanno nelle prossime settimane, esattamente come per l’amato Hellas Verona. «È un’attesa lunga, capisco i tifosi», il pensiero dell’ex bandiera gialloblù. «Credo che la prima situazione da sistemare sia quella del direttore sportivo», l'analisi. «Conosco personalmente Tony D’Amico, i nostri figli giocano assieme nella scuola calcio del Verona. Non mi voglio però addentrare in giudizi. Nel caso andrà valutato sui risultati. Capitolo allenatore? Il mio amico Cristian Brocchi è stato sondato solo con una chiacchierata veloce. Credo perciò che il principale candidato sia Fabio Grosso. Nell’ambiente è stimato. Speriamo soltanto che l’attesa finisca in fretta. L'Hellas deve costruire una squadra per ritornare in Serie A». Ultime battute invece sul Chievo, dove la progettualità sta già seguendo il proprio corso. «Dispiace per Dainelli e Gobbi ma la carta d’identità alla fine è un fattore da considerare», conclude. «La società ha compreso l’esigenza di ringiovanire, che personalmente condivido. Pellissier? È un simbolo che ha dato tanto. Lui sicuramente si sente importante. Bisogna trovare una chiave comune per andare avanti. Una figura così sarebbe utilissima nello spogliatoio. Il Chievo dovrà valutare tutti questi fattori".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 10 giugno 2018 alle 11:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Lamonea
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