C’era grande timore, dal punto di vista dell’ordine pubblico, su questo derby, soprattutto considerando il grande esodo dei tifosi veronesi, presentatisi quasi in 1.500 allo stadio Euganeo. Eppure tutto è filato più o meno liscio, come ha tenuto a sottolineare anche la Questura, con una nota diffusa poche ore dopo la fine del match: “230 operatori della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale, oltre a unità cinofile e un elicottero della Polizia di Stato”, si legge. È l’imponente dispositivo messo in campo dalla Questura in occasione di Padova-Verona, cui l’Osservatorio della Manifestazione Sportive aveva attribuito “Rischio 3”, ovvero quello immediatamente inferiore al livello massimo, ma sulla quale erano puntati gli occhi del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Numerosi i punti di osservazione e presidio delle forze di polizia istituiti sia presso le aree di servizio autostradale che lungo gli itinerari urbani percorsi dai sostenitori scaligeri. Solo una decina ha utilizzato treni regionali e sono stati scortati fino all’Euganeo. All’interno dei bus erano installate decine di telecamere, che hanno scongiurato il verificarsi di danneggiamenti. I percorsi utilizzati dalle opposte tifoserie sono stati mantenuti separati anche durante il deflusso. Vano un flebile tentativo di avvicinarsi al cancello separatore di via Rocco inscenato da una trentina di tifosi padovani prima dell’inizio della gara. Soddisfatto il questore Paolo Fassari: «Lavoravamo da due mesi su questa partita. Ringrazio le forze dell’ordine e gli addetti alla sicurezza per lo straordinario impegno profuso che ha scongiurato anche stavolta il verificarsi di criticità»

Sezione: Rassegna / Data: Lun 21 gennaio 2019 alle 12:30 / Fonte: Il Mattino
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
vedi letture
Print