L'ultima volta arrivò una vittoria, ma fu anche caos. Il Palermo vinse al Bentegodi contro il Verona praticamente in autogestione. Era la stagione 2015-2016, quella della salvezza miracolosa, in panchina a Verona c'era Ballardini che era stato esautorato dalla squadra. Incredibile quello che successe dopo il gol vittoria di Vazquez: la squadra tutta a festeggiare, Ballardini immobile davanti alla sua panchina. Nel dopo partita a parlare il solo Sorrentino.
Un caos che si risolse con l'esonero di Ballardini e un rosario di allenatori al suo posto che non portarono a un bel niente, fino al ritorno dello stesso tecnico di Ravenna che con un finale miracoloso riuscì a salvare il Palermo.

Quello di quasi tre anni fa resta solo il quarto successo di una lunga serie di partite al Bentegodi. In totale sono 30 le sfide giocate a Verona e il bilancio è nettamente a favore dei padroni di cassa, che si sono imposti in 14 occasioni, 12 i pareggi e appunto 4 i successi rosanero. Il più recente è quello raccontato con quel gol di Vazquez che però tantissimo nello sprint finale (il Palermo centrò la salvezza all'ultima giornata battendo proprio il Verona al Barbera, fra l'altro), gli altri sono più datati.
Il primo arrivò nella stagione '31-'32 (4-1 con gol di Fantini, Morosi, Bernini e autorete di Fassetta), il secondo nel campionato '60-'61 (2-1 con doppietta di Radice). Il terzo il Palermo lo centrà nella stagione della storica promozione in Serie A nel 2003-2004.
Era il 23 aprile del 2004, il Palermo di Guidolin era ormai lanciato verso la promozione. I rosa si presentarono a Verona da grandi favoriti, eppure non fu una passeggiata perché i gialloblù andarono in vantaggio con Adailton all'11' del primo tempo. Dopo si scatenò Toni e fu vittoria. Il centravanti pareggiò al 28' del primo tempo, a due minuti dalla fine invece consegnò altri tre punti pesantissimi con l'ennesimo gol della sua stagione. Alla fine ne collezionò trenta. Un mese dopo il Palermo avrebbe festeggiato il ritorno in Serie A dopo trentuno anni.
A Verona quel giorno in porta c'era Berti, in difesa Ferri a destra e Grosso (che ora allena gli scaligeri) a sinistra, Biava e Pietro Accardi i due centrali. A centrocampo in regia il "genio" Corini, a scortarlo Mutarelli, più i due gemelli Filippini nel ruolo di incursori. In attacco Toni appunto e Gasbarroni.
Dall'altra parte un Verona guidato in panchina da Maddè. Quel giorno i gialloblù giocarono con questa formazione: Pegolo, Comazzi, Angan, Cassani, Mazzola, Salvetti, Dossena, Lomi, Mihalcea e Adailton.

Dopo quella vittoria, Verona-Palermo tornarono ad affrontarsi in A nella stagione 2014-2015, con i rosanero neopromossi. Era la 2a giornata di campionato, il Palermo all'esordio era stato già raggiunto in extremis in casa dalla Samp e al Bentegodi perse in maniera immeritata. I rosanero, allora allenati da Iachini, andarono in vantaggio al 18' del primo tempo con Vazquez, sprecarono tante occasioni per raddoppiare e alla fine furono costretti a subire la rimonta  del Verona che prima pareggiò con Toni (ormai diventato un ex) su rigore a quattro minuti dall'intervallo e poi vinse grazie ad un autogol di Pisano (anche lui un ex) a dodici minuti dalla fine. Fu l'inizio di un periodo nero che culminò con la sconfitta di Empoli e con Iachini in discussione. Alla fine Zamparini rinunciò alla tentazione di esonerare il tecnico e la mossa si rivelò vincente perché il Palermo riuscì a salvarsi.

Sezione: Rassegna / Data: Ven 23 novembre 2018 alle 11:30 / Fonte: Il Giornale di Sicilia
Autore: Anna Vuerich
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