Ultima spiaggia? Probabile, anche perché a Verona tira brutta aria. Si gioca tutto Grosso contro il Palermo e il destino è beffardo perché quella rosanero è stata la squadra con cui l'ex esterno sinistro si è anche preso la maglia dell'Italia con cui ha vinto il Mondiale del 2006. Si gioca tutto Grosso, ma si giocano anche tanto i giocatori che sanno di essere nel mirino della propria tifoseria quanto il loro allenatore. A Verona tutti si aspettavano un campionato di vertice sin dall'inizio, invece i gialloblù stanno facendo i conti con questa Serie B che è infida e insidiosa per tutti. Anche per chi sulla carta è più forte di tutti.
Il Verona avrebbe dovuto ammazzare il campionato, un po' come l'Empoli un anno fa, invece non lo sta facendo. Gli scaligeri stanno faticando a trovare una propria identità. Grosso nelle ultime settimane ha cambiato anche il livello tattico, senza però riuscire a trovare quella continuità che serve per prendersi la promozione. Il tonfo di Brescia prima della sosta è la fotografia del momento negativo del Verona. Il tecnico ha cambiato "abito" alla squadra, ma i gialloblù sono stati travolti dalle rondinelle di Corini, uno che ha un forte legame con Grosso sempre per via del passato in comune al Palermo. 

Adesso non si può più sbagliare, anche perché una sconfitta con il Palermo allargherebbe ancora di più il gab in classifica con i rosanero. E il Verona ha anche una partita in più rispetto a loro. Di sicuro c'è che il Verona ha la qualità e le risorse per tirarsi fuori da questo periodo no e riprendere la corsa verso la Serie A.
Il presidente Setti non ha fatto sfracelli sul mercato, ma usando una parte dei soldi del paracadute ha rinforzato la squadra anche con giocatori di categoria per tornare subito nella massima serie. Il Verona ha qualità ed esperienza in ogni reparto e come il Palermo può anche permettersi una panchina profonda che alla lunga potrebbe fare la differenza in campionato. Un po' come è avvenuto per i rosanero quando le partite si sono... moltiplicate. Il reparto che impressiona è sicuramente l'attacco, dove fanno bella mostra Pazzini (uno dei veterani di questa B e giocatore che in passato ha fatto tante volte male al Palermo), Di Carmine (è stato a lungo vicino ai rosanero a gennaio scorso e anche in estate si era riparlato di un contatto, ma poi è finito al Verona), Matos, Lee, Laribi, Ragusa (anche lui è stato trattato da Foschi). Tutta gente che può fare la differenza in qualsiasi momento in questa categoria, ma che per un motivo o per un altro ancora non è riuscita a decollare. 

Nel Verona c'è anche un ex recente, ovvero quel Dawidowicz che un anno fa si era distinto come uno dei più continui del Palermo. Il polacco sembrava che dovesse essere riscattato dal club rosanero, invece alla fine a spuntarla è stato il Verona che è riuscito a convincere il Benfica con argomenti migliori di quelli del Palermo. E così stasera Dawidowicz sarà un avversario, e come tutti i suoi compagni anche lui farà di tutto per battere il Palermo e uscire dalla crisi. Non dovesse essere così, a Verona la situazione diventerebbe ancora più calda e a pagare per tutti potrebbe essere Grosso. Del resto nel calcio è sempre così, soprattutto poi se i risultati non arrivano con una squadra che sulla carta è la più forte di tutti.

Sezione: Rassegna / Data: Ven 23 novembre 2018 alle 10:30 / Fonte: Il Giornale di Sicilia
Autore: Anna Vuerich
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