Dove vai se il bomber non ce l’hai? A dirla tutta, il Verona di attaccanti dal­ la notevole potenza di fuoco ne ha più d’uno, considerato che nella rosa a disposizione di Fa­bio Grosso ci sono Samuel Di Carmine e Giampaolo Pazzini. In una squadra che è scivolata fuori dalla zona playoff, l’inse­gnamento che viene dalla sto­ria è chiaro: per la promozione servono gli stoccatori.

CAMPIONI Nei Verona che so­no saliti di categoria c’è sempre stata un’abbondanza di grandi finalizzatori. Daniele Cacia, con i 24 gol siglati nel 2012­13, detiene il record di miglior marcatore dell’Hellas in una singola stagione. Ne ha fatti 23, due campionati fa, Pazzini, che resta, pure adesso, il capo­ cannoniere della squadra. Gianni Bui, con 13 reti, contri­buì in maniera decisiva alla conquista del trionfo per l’Hel­las nel 1967­68. Ne bastarono 9 a Gianfranco Zigoni nel 1974­75, con il Verona che do­vette giocarsi tutto allo spareg­gio con il Catanzaro, vinto per 1­0 a Terni. Fabrizio Cammara­ta venne esaltato dal visionario 4­2­3­1 di Cesare Prandelli: 15 reti, era il 1998­99. I nomi da pelle d’oca vanno indietro fino alla prima volta in cui arrivò la Serie A. Nel 1956­57, Vittorio Ghiandi, genovese di Rivarolo, ne mise 10 e, con il supporto in attacco dell’ala­mignon – 1 metro e 60 la sua altezza – Franco Bassetti (9 gol) e del ta­ lento locale Cesare Maccacaro (7), con la carica agonistica, in mediana, di Franco Frasi, fece sussultare di gioia la città. Una strana coppia, composta dal­ l’agile Davide Pellegrini e dal centrocampista svedese Ro­ bert Prytz, fisico pingue e pie­ de goniometrico, rispettiva­ mente con 11 e 10 reti a testa lanciarono il Verona alla pro­ mozione nel 1991, benché la società fosse fallita.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 06 dicembre 2018 alle 10:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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