Avvisate il Verona che rischia di retrocedere: probabilmente non l’ha capito. A Bologna la squadra di Pecchia ha cercato di non prendere gol e di avvicinarsi alla porta avversaria con qualche ripartenza.

Ma dopo aver subìto la rete di Verdi già nel primo tempo il Verona non ha reagito con la necessaria veemenza e ha intravisto il colore della maglietta di Mirante solo al minuto 88, quando Lee ha avuto l’ardire (pensa un po’) di tirare addirittura in porta.

Nel recupero il raddoppio di Nagy ha dato una dimensione più rotonda al punteggio.

La vittoria del Bologna è meritata, come dimostrano i tiri in porta, le grandi parate di Nicolas e il tentativo di costruire gioco anche se poi nell’area avversaria i rossoblù sono entratiraramente.

 

BOLOGNA GRINTOSO Donadoni aveva portato la squadra in ritiro da martedì e la risposta dei giocatori è stata buona: impegno, attenzione, corsa e voglia di vincere.

Il risultato è rimasto in bilico fino alla fine soprattutto perché Nicolas ha effettuato almeno tre splendide parate su conclusioni di Dzemaili (due) e Pulgar.

La scarsa brillantezza di Palacio e alcuni errori di Dzemaili nel passaggio o nelle scelte hanno anche impedito al Bologna di rendersi più pericoloso, ma la difesa ha concesso pochissimo e Poli ha pressato chiunque passasse la linea di metà campo.

Il Bologna non vinceva dal 24 febbraio e ieri ha costruito minuto dopo minuto il successo soprattutto grazie all’approccio mentale e anche ad alcuni accorgimenti tattici.

Verdi e Palacio cercavano di svariare molto, si accentravano per favorire le discese dei compagni che arrivavano da dietro, toglievano punti di riferimento ai marcatori e creavano anche le premesse per i tiri dal limite dei centrocampisti.

Nella ripresa ci sono stati un po’ di errori, in parte dovuti alla stanchezza e in parte probabilmente alla paura di non vincere.

 

VERONA SPENTO Ma contro questo Verona sarebbe stato davvero difficile non conquistare i tre punti. Pecchia si è affidato in avvio a un tridente veloce, ma Cerci, Fares e Aarons hanno combinato poco.

Nella ripresa il tecnico ha inserito Petkovic per avere un giocatore su cui appoggiare il pallone e che fosse in grado di far salire un po’ i compagni. Infine Pecchia è passato al 4­2­3­1 affidando le ultime speranze alla vivacità di Lee.

Il Verona, però, ha centrato una volta sola la porta di Mirante dimostrando grandi difficoltà nella costruzione: i gialloblù hanno segnato solo una volta nelle ultime cinque partite e hanno collezionato ieri la quinta sconfitta esterna consecutiva.

Pecchia dopo la gara ha detto che la sua squadra «avrebbe meritato il pareggio perché ha creato alcune azioni da gol e per il modo in cui ha giocato».

Punti di vista. Di oggettivo ci sono i numeri: se le avversarie dirette vanno piano, il Verona va pianissimo.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 16 aprile 2018 alle 14:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Giorgia Segala
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