Consumata la seconda pausa, proviamo con i numeri - scrive La Gazzetta dello Sport - ad abbozzare i primi bilanci. Statistiche da maneggiare con cura, ma che comunque possono già dare un’indicazione del campionato che sarà.

 

STRANO VERONA È secondo come tiri in porta, ha la percentuale più alta di passaggi riusciti e il maggior possesso palla eppure sta vivendo un momento complicato dopo due sconfitte di fila senza segnare un gol. L’Hellas è anche all’ultimo posto come palloni recuperati, segno di una evidente difficoltà nel far ripartire l’azione.

Grosso non ha ancora saputo sfruttare al meglio la mediana. Non c’è un regista definito, non ci sono ruoli precisi, c’è un continuo turnover e spostamenti forzati. Il centrocampo non sempre gira come dovrebbe. Grosso deve trovare la quadratura del cerchio in una squadra anche poco cattiva: ultimo posto come falli commessi.

E comunque il Verona di Grosso è peggio del Verona di Fabio Pecchia, che due anni fa dopo la settima giornata in Serie B, era a 16 punti con l’attacco che aveva realizzato 16 gol (6 i gol subiti). L’Hellas di oggi ha raccolto 13 punti (dei quali 3 regalati dall’indecente campo di Cosenza) con 9 gol segnati sul campo (ufficialmente sono 12 se si contano il 3­0 a tavolino) e 7 subiti.

Solamente un +2 di differenza nel bilancio delle reti che certo non è un buon tabellino di marcia per una squadra che vuole la promozione.

 

SORPRESA PESCARA La mano di Pillon è evidente. Non era scontato che facesse così bene dopo aver scongiurato il peggio lo scorso anno e lui ha sconvolto i pronostici della vigilia: 15 punti in 7 partite. 4 vittorie su 4 in casa, 3 pareggi, zero sconfitte. In proiezione, mantenendo una media del genere, arriverebbe alla 35a giornata a quota 75 punti. Il primato in classifica è dunque meritato.

ll gruppo, il gioco ma soprattutto l’equilibrio, tattico e non solo. Il Pescara è tra le prime in quasi tutte le classifiche: secondo come cross e palloni recuperati, terzo per la precisione dei passaggi, quinto come tiri in porta.

 

FOGGIA ESAGERATO Tracce di un glorioso passato zemaniano resistono a Foggia, che ha il miglior attacco (14 gol) e la difesa peggiore (13) insieme con Padova e Carpi. Con il boemo, accadeva proprio così: l’esagerazione elevata a regola.

La squadra di Grassadonia non a caso è quella che tira di più in porta (una media di oltre 5 a partita). Le tre vittorie di fila dimostrano che è in gran forma: senza la penalizzazione di 8 punti sarebbe terza.

 

I NUOVI Il Venezia spera nell’effetto Zenga che ha in testa un cambio di sistema, dal 3­5­2 al 4­4­2. Basterà per rivitalizzare una squadra che finora ha creato pochissime occasioni? Solo il Lecce finora ha fatto peggio (al primo posto c’è lo Spezia, reduce dal convincente 3-­1 di Livorno).

A proposito di nuovi allenatori. A Carpi si faticano a vedere gli effetti della cura Castori: difesa più perforata, ultimo posto come possesso palla e percentuale di passaggi riusciti, primo perle palle perse (ben 120 in più della Cremonese, che è seconda). Il Palermo è invece ripartito bene con Stellone anche se i numeri di squadra sono poco appariscenti.

A livello individuale, brilla lo svizzero Haas, in testa nella classifica degli assist (3) insieme con Kragl del Foggia, Okereke dello Spezia e Memushaj del Pescara.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 15 ottobre 2018 alle 10:30
Autore: Giorgia Segala
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