B a 19, Il nuovo format ha colpito anche il gruppo di Mor­ganti: meno partite, meno arbi­tri in campo. La preoccupazio­ne del designatore in vista della primavera è che per la salvezza (più che perla promozione) sa­rà una battaglia senza prece­denti. E i partecipanti all’incon­tro sono stati concordi con lui: il format complica terribilmen­te la coda della classifica. Protti (Livorno): «Nel tempo vedre­mo se il campionato sarà più sostenibile, nel frattempo salvarsi sarà molto difficile». Grassadonia (Foggia): «Ogni partita ha un significato diver­so, i punti pesano di più». E Benny Carbone, appena entrato in gioco al Venezia come vice Zenga: «Cambia tanto a 19, ci sono meno punti, è dura salvar­si». Altro aspetto criticato: le soste. Vivarini (Ascoli): «Spez­zano il ritmo». Idem Nesta: «Meglio 20 squadre senza tur­no di riposo». O Madonna (Pa­dova): «Si falsa il campionato, chi riposa nell’infrasettimanale è agevolato». Molto critico an­ che Castori (Carpi): «Un taglio troppo drastico, con cento posti di lavoro persi». Idem Lepore (Lecce): «Ci sono tanti colleghi senza squadra, non è giusto». Ad altri invece la B a 19 piace. Perticone (Salernitana): «Sì, è più tosta». Scognamiglio (Pe­scara): «Così i giocatori sono sempre pronti, è meno stancan­te». E Bucchi (Benevento): «Il livello tecnico è migliorato, ma per il rispetto delle regole era meglio arrivarci in un altro mo­do». Infine Mezzini (Pescara): «Meglio così, ci si riposa e ci si ricarica».

Sezione: Rassegna / Data: Gio 18 ottobre 2018 alle 13:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Ilaria Lauria
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