Il Genoa chiude la sua corsa alla salvezza, ottenendo, con 41 punti, la matematica certezza di restare in Serie A anche nella prossima stagione. Ed è significativo che a mettere la firma sull’impresa finale sia Iuri Medeiros, il gioiello su cui i rossoblù potrebbero costruire qualcosa di importante il prossimo anno. Il 23enne portoghese ha classe pura, come dimostra il suo secondo gol in tre partite da titolare con il Grifone (nell’altra ha invece piazzato l’assist decisivo). In più c’è una personalità indiscutibile, che esalta la sua qualità tecnica. Resta da completarne la maturazione, migliorandone le scelte in alcuni momenti della partita e, soprattutto, la tenuta fisica sui novanta minuti, ma il materiale è di primissima scelta e il tecnico che lo avrà a disposizione potrà divertirsi. Resta da vedere se sarà di Ballardini, anche ieri sera acclamatissimo dai tifosi rossoblù nel finale di partita. Il Verona, invece, incassa l’ennesima sconfitta e ora la B è a un passo (il Crotone, quartultimo, è  a6 punti). Non sfigura, non tracolla, ma sembra in balia dell’avversario. Solo quando il Genoa allenta la presa vien fuori con qualche iniziativa interessante, tanto che al momento del pareggio il punteggio appare meritato. Non appena, però, gli avversari alzano di nuovo il ritmo sono guai.

I GOL

Medeiros impallina Nicolas, con un comodo sinistro dal limite già al 6’, ed è la sua seconda opportunità. Bessa, proprio lui, l’ex spedito a Genova a gennaio, piazza il colpo di grazia con l’inserimento perfetto al 33’ del secondo tempo, a sfruttare l’assist di Lazovic, quando l’azione impostata in precedenza da Hiljemark e chiusa da un sinistro impreciso di Lapadula, pareva sfumata. Il colpo del definitivo k.o., invece, il Genoa lo piazza nel recupero con Pandev, entrato al posto di Medeiros. Il pallonetto con cui il macedone beffa Nicolas è un vero gioiello. Il gol su rigore (mano di Hiljemark su tiro di Cerci) realizzato da Romulo, così,èstato spazzato via, come tante altre iniziative interessanti del centrocampista brasiliano, vera anima del Verona. È grazie a lui, infatti, che la squadra di Pecchia ha retto il confronto. I suoi strappi in avanti hanno travolto Bertolacci e creato superiorità numerica. L’attacco, però, quasi mai è riuscito a sfruttarne gli inviti. Del resto lo strano trio impostato dal tecnico: Matos a destra, Cerci finto centravanti e Fares ala sinistra, ha inciso pochissimo. Lo spreco più grande è arrivato dopo pochi minuti: Fares liberato a sinistra ha pennellato un cross maligno per Matos, ma il brasiliano è arrivato in ritardo all’appuntamento con il gol.Un’azione che poteva cambiare completamente il corso della sfida.

LA CHIAVE

La solidità del Genoa di Ballardini, infatti, presto ha preso il sopravvento. Se Bertolacci soffriva, Hiljemark e Cofie agivano quasi indisturbati, con il secondo insuperabile come diga davanti alla difesa. Medeiros arretrava a ricevere rifornimenti, mentre Laxalt e Lazovic, nella prima parte della gara soprattutto il primo,sprintavano sulle corsie laterali. Lapadula però non trovava mai il modo di sfruttare gli inviti in area. L’occasione propizia, nel finale di primo tempo, arrivava così al Verona, sempre grazie a Romulo: percussione centrale, palla a destra per Matos sul cui cross interveniva Perin. La palla schizzava in avanti e colpiva la testa dello stesso Romulo per finire però alta sulla traversa.

RILANCIO

Il sopore rossoblù arrivava fino al rigore del pareggio: poco prima Rossettini aveva chiuso all’ultimo momento su Cerci e Matos aveva sparato fuori un assist di Romulo. Era il 19’ del secondo tempo, il Verona poteva compiere l’impresa e invece veniva schiacciato. Ballardini, con Bessa per Cofie, ridava fiato e qualità al Genoa. Bertolacci in regia garantiva più velocità nell’avvio del gioco e, di conseguenza, uno sviluppo più interessante della manovra sulle corsie laterali, in particolare a destra con Lazovic. Per i veneti era la fine, Nicolas riusciva a salvarsi una volta su Laxalt, ma poi si arrendeva. L’ultimo a gettare la spugna era Romulo, piazzato nel ruolo di terzino e pronto ancora a spingere, senza risultati. La gioia alla fine era solo per il Genoa.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 24 aprile 2018 alle 08:45 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Enrico Lamonea
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