Giocare a calcio non è come andare in bicicletta. Se smetti, poi può essere anche difficile ripartire. Ma se ti chiami Antonio Cassano e hai quel dono di natura che si chiama talento puoi anche giocare bendato che sai cosa fare e quando farlo. Fantantonio negli ultimi due anni e mezzo lo ha detto più di una volta. Ieri sera lo ha dimostrato. Si potrebbe anche osservare che l’amichevole dell’Entella contro i dilettanti della Rivarolese non fosse uno scoglio durissimo. Ma se in poco più di venti minuti ti inventi tre assist o sei un giocatore in un ottimo stato di forma o ti chiami Cassano.

IN CAMPO
Fantantonio è entrato al 21’ della ripresa sul 4­2. «Fai gol» gli hanno urlato due bimbi dalla tribuna. Lui si è voltato e ha sorriso. E sul piatto ha messo la sua specialità: l’assist. Il primo dopo soli due minuti dal suo ingresso per Mota Carvalho. A seguire quelli per Martinho e Nizzetto. Cassano ha illuminato e si è anche visibilmente divertito. Ma con lui si sono divertiti i compagni e gli oltre trecento spettatori in tribuna, compreso il presidente Antonio Gozzi. Nei venticinque minuti che è stato in campo è anche piovuto: nessun problema, Antonio non si è fermato. Ha iniziato in silenzio, poi ha cominciato a dare consigli. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per vederlo nella forma migliore. E, se arriverà l’accordo con l’Entella, gli avversari saranno più arcigni, che siano in B o in C... Ma lui il gioco del pallone non lo ha mai dimenticato.

Sezione: Rassegna / Data: Gio 11 ottobre 2018 alle 13:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Ilaria Lauria
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