Quando nella sua carriera  ha segnato tanto Di Carmine è sempre stato schierato insieme ad un'altra punta e non, come si ostina a voler fare Fabio Grosso, solo là davanti senza alcun supporto vicino. I dati che l'Arena oggi in edicola riporta sono emblematici: l'anno scorso a Perugia 22 reti in 40 presenze. Il compagno di reparto era Alberto Cerri, centravanti fisico in grado di segnare ma anche servire assist e giocare di sponda. Nella stagione precedente sono state 13 le reti in 30 presenze. L'attaccante vicino a lui era Francesco Nicastro, giocatore le cui caratteristiche permettevano di aprire molti spazi. La squadra allenata da Bucchi giocava spesso col 4-3-3, come usa mister Grosso, ma gli esterni spesso e volentieri si accentravano per lasciare spazio a Di Carmine. Un'altra stagione in cui l'attaccante è andato in doppia cifra è stata la 2014-15, nella Juve Stabia di Pancaro. Il suo compagno d'attacco era Francesco Ripa che, oltre ad aver aiutato Samuel a segnare 14 gol, ne ha messi a segno lui stesso 10. Insomma, per la promozione servono i gol, in panchina c'è Pazzini, e Di Carmine con due ali lontane da lui non riesce a rendere al meglio. Davvero è così difficile provare a farli giocare insieme (e vicini) con continuità?

Sezione: Rassegna / Data: Ven 30 novembre 2018 alle 14:00 / Fonte: L'Arena
Autore: Enrico Lamonea
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