Il punto di rottura, volendone indicare uno, è stato ad Ascoli: in quella sfida, due settimane fa, il bonus di fiducia si è esaurito sulla rete di Cavion che sigillato la sconfitta di un Hellas senza mordente, privo di tenacia e rabbia agonistica. Svuotato di queste energie, il Verona si è condannato alla resa. Rimandata, dunque, nel venerdì del Bentegodi con la Cremonese, e sancita, invece, nella corrida con il Brescia, che ha messo in evidenza con spietata precisione tutte le carenze della squadra, dilatandole fino a renderle insostenibili anche per il maggior sostenitore della causa dell’allenatore. Eppure i vertici del club hanno preferito attendere, senza andare in cerca di alternative precise.

Sezione: Rassegna / Data: Mar 13 novembre 2018 alle 14:00 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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