Gli ultras hanno fatto sapere di essere nel pieno del dialogo con gli esponenti degli altri gruppi portanti dei sostenitori dell’Hellas (i due Coordinamenti organizzati, e poi anche 1 Febbraio e Settore Est, ulteriori, radicate espressioni del tifo) e alla fine di questo confronto verrà determinata la via da percorrere in un momento di crisi, con la fiducia nella proprietà che è al minimo. A pesare, d’altro canto, non è solo la difficoltà attuale, ma il retaggio di quanto è accaduto nella passata stagione. La rovinosa caduta in serie B, accompagnata dal mancato esonero di Fabio Pecchia, sempre in bilico ma mai sostituito da Setti, ha logorato molti appassionati gialloblù. Al termine dello scorso campionato in tanti avevano lanciato l’idea di disertare la campagna abbonamenti, ma la cosa non ha preso piede. Il numero di tessere stagionali è calato ma non crollato. Il desiderio di essere vicini all’Hellas ha prevalso sulla disaffezione. La campagna acquisti estiva, scandita dalla rivoluzione della rosa e da un elenco di ingaggi che, sulla carta, hanno qualificato il Verona come una delle principali favorite alla conquista della A, ha attenuato certe frizioni, lasciandole però a covare sotto la cenere. Il resto l’hanno fatto le ultime prestazioni dell’Hellas. Le prime perplessità si sono allargate con la sconfitta di Ascoli, moltiplicandosi con l’1-1 fiacco con la Cremonese. Il tonfo di Brescia ha chiuso il cerchio: questo Verona non è entrato nel cuore della gente. Per riuscirci dovrà essere del tutto diverso

Sezione: Rassegna / Data: Gio 15 novembre 2018 alle 10:00 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @sbentivogli10
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