Quella dello scorso 4 febbraio aveva tutti i crismi della «scazzottata» pianificata a suon di minacce e sfottò circolati tra la Rete e WhatsApp alla vigilia della partita. Alla fine, la rissa tra tifosi romanisti e veronesi, ieri mattina ha portato alle prime condanne da parte del giudice Claudio Prota.
Al banco degli imputati, all’ex Mastino, c’erano i 21 ultrà giallorossi arrestati dalla polizia subito dopo il blitz, al termine di un inseguimento in automobile in zona stadio. Il totale delle pene è di 10 anni e sette mesi per i ventuno romanisti. Nel dettaglio, il giudice ha condannato a sette mesi l’unico degli imputati che aveva precedenti specifici; mentre per tutti gli altri e venti sono scattati sei mesi. Gli indagati dovevano rispondere a vario titolo di rissa aggravata e di detenzione di oggetti atti ad offendere.
Quella mattina, quattro ore prima del fischio d’inizio della partita tra Hellas e Roma, i tifosi giallorossi raggiunsero lo stadio con auto noleggiate. All’altezza di via Pirandello un gruppo di supporter gialloblù uscì da un bar della zona e si diresse contro di loro. La rissa durò pochi minuti: all’arrivo della polizia le due parti si dileguarono. I giallorossi vennero arrestati, mentre i veronesi furono identificati e denunciati dalla Digos

Sezione: Rassegna / Data: Sab 01 dicembre 2018 alle 08:30 / Fonte: Corriere di Verona
Autore: Anna Vuerich
vedi letture
Print